25 Novembre, 2024
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Arrestato in Spagna il boss della Banda della Marranella Giuseppe Refrigeri, deve scontare 7 anni

Latitante, è ricercato dal 2020, quando la direzione distrettuale Antimafia di Roma ha sgominato un’associazione a delinquere transnazionale che importava nella Capitale chili di cocaina

Per anni ha fatto parte di un’associazione capace di importare fiumi di cocaina nella Capitale. E quando nel giugno 2020 ha sentito il fiato degli inquirenti sul collo è scappato facendo perdere le sue tracce. Fino a ieri, quando i carabinieri di Roma hanno arrestato Giuseppe Refrigeri, latitante e già al vertice della storica “Banda della Marranella”.

Era in Spagna, indaffarato nelle attività di sempre: il traffico di droga. Refrigeri, arrestato in passato anche dal Gico della Finanza, è ricercato dal 2020, quando la Direzione Distrettuale Antimafia di Roma ha sgominato un’associazione a delinquere transnazionale in grado di importare nella Capitale chili e chili di cocaina.

In quell’occasione erano state emesse 9 ordinanze di custodia cautelare, di cui 3 in Spagna, a Malaga. Refrigeri però era scomparso nel nulla. Adesso è stato arrestato grazie alla collaborazione tra i Carabinieri del Nucleo Investigativo di  Ostia e il servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia.

Secondo il Tribunale di Roma deve scontare 6 anni e 11 mesi in carcere. Le indagini, nate nel 2018, rivelano che l’indagato avrebbe anche cercato di importare 325 chili di hashish, un tentativo non andato a buon fine: i corrieri sono stati arrestati in Francia.

Già dal maggio dello scorso anno gli inquirenti hanno stretto il cerchio intorno al ricercato. E dopo l’emissione del “mandato d’arresto europeo”  per traffico internazionale di sostanze stupefacenti e possesso di documenti falsi, l’indagine è entrata nel vivo. Intercettazioni e pedinamenti hanno permesso ai carabinieri di Ostia di rintracciare Refrigeri nonostante i numerosi documenti falsi utilizzati dall’indagato.

Adesso la cattura, in attesa che le procedure burocratiche di rito consentano la sua estradizione in Italia, dove lo attende il carcere.

(La Repubblica)

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