Il 18 febbraio, a Montefiascone (VT) un cane è stato legato a un’auto e trascinato fino a causarne la morte. I Carabinieri sono intervenuti su richiesta di una donna allarmata, fermando poco dopo un pastore alla guida di un’auto a cui era ancora legato il cane oramai esanime. I Carabinieri hanno immediatamente attivato il Servizio veterinario ASL che giunto sul luogo, non ha potuto che constatarne il decesso. Il pastore è stato quindi condotto in caserma e denunciato dai Carabinieri per uccisione di animali.
“A seguito dei fatti, che abbiamo subito condannato pubblicamente con l’intervento della nostra sede locale di Viterbo, abbiamo deciso di nominare un avvocato per poter seguire direttamente la vicenda legale e assicurare giustizia a questo povero animale – dichiara Ilaria Innocenti Responsabile LAV area animali familiari, che aggiunge – ciò è stato possibile anche grazie alla generosità una nostra sostenitrice che, appresa la notizia, ha deciso di contribuire alla battaglia legale con una donazione”.
Ogni giorno in Italia moltissimi animali sono vittime della violenza dell’uomo. Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Zoomafia LAV (2020) nel corso del 2019 sono stati aperti 7.111 fascicoli per reati in danno degli animali, con 4758 indagati. Nello stesso anno nel Lazio – regione teatro di questo terribile episodio – sono stati rispettivamente 950 i procedimenti e 430 gli indagati, quasi il 10% del totale nazionale.
Maltrattare e uccidere animali è un reato. LAV chiede una modifica della legge 189/2004 (“Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate”) per inasprire le pene verso chi commetti reati contro gli animali e renderle più efficaci.
“Non è la prima volta che un cane viene legato a un’auto e trascinato fino a ucciderlo. – ricorda Innocenti – “È accaduto ad esempio a Irgoli in Sardegna e il pastore responsabile della morte atroce dell’animale, ha chiesto e ottenuto la messa alla prova. Se l’è cavata dunque con 10 mesi ai servizi comunali. Ciò non deve più accadere per questo motivo tra le nostre richieste di modifica della legge 189/2004 vi è quella che tale istituto non si possa più applicare ai reati in danno agli animali.”