La giornalista co-conduttrice con Amadeus spiega: “Il mantra di questo show è accarezzare e non dimenticare le ferite”
“Sono iper emozionata, preoccupata, tesissima e stanotte non ho chiuso occhio. Mi hanno detto ‘ma come, le bombe’… l’emozione di Sanremo è quasi peggio delle bombe”.
Giovanna Botteri esordisce così all’incontro con i cronisti che precede la serata in cui salirà sul palco dell’Ariston da co-conduttrice per una sera.
“Un anno fa – ricorda Amadeus – mentre io e Fiorello ci preparavamo al ‘Festival dell’assembramento’, guardavamo in tv Giovanna, che ci raccontava dell’epidemia in Cina e pensavamo che fosse una cosa lontanissima, mai avremmo potuto immaginare quel che sarebbe accaduto”. Per questo la giornalista avrà il compito, in questa serata finale di un Festival “il cui mantra non è dimenticare ma accarezzare le ferite”, di “ricordare come si può vivere e amare anche a distanza”.
Spiega Botteri: “Lo so che voi soffrite senza avere il pubblico in sala, io invece sono abituata, sto spessissimo da sola, in posti dove c’è solo la telecamera, e mi sono in qualche modo abituata a sentire quello che c’è oltre la telecamera. Io credo che questo Sanremo ci abbia fatto sentire in tutti i modi cosa ci sia oltre la telecamera, oltre quel clic che si fa su RaiPlay. C’è un’Italia che ci sta guardando, che lotta, che si batte, col cuore che batte insieme al nostro con la voglia di farcela e di uscirne. Io penso di essere per questo qua stasera”.
(La Repubblica)