ARCS (Associazione Ristoratori Centro Storico di Roma), in un momento delicato a causa dell’emergenza Covid-19, ha voluto far sentire la propria voce.
I ristoratori della Capitale ritengono che le chiusure stiano mettendo in ginocchio tutte le imprese e l’indotto dedicato alla ristorazione. Le criticità maggiori, infatti, sono rappresentate sicuramente dai costi di gestione che permangono nonostante le chiusure (problema ancor più grave per chi è in affitto) e soprattutto dalla posizione del personale, che ha visto più che dimezzato il proprio stipendio.
ARCS Roma, ritenendo il settore turistico tra quelli che si riprenderanno per primi dopo l’emergenza, chiede alle istituzioni l’apertura di un tavolo di confronto che permetta di valorizzare e sostenere una delle eccellenze del Paese: la ristorazione.
“Non si capisce perché – dichiarano in una nota dell’ARCS Roma – un settore come il nostro, vitale per il Paese come la piccola e media impresa, non sia interpellata al fine di trovare insieme le risposte idonee. Dopo un anno di pandemia ci aspettiamo un confronto e non di dover solo subire stop and go. Il tema riguarda tutti i ristoratori italiani e centinaia di migliaia di famiglie, se si considera tutto il settore con l’intero indotto”.