23 Novembre, 2024
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La diffusione del Covid e la responsabilità della scuola

La denuncia della “Corrado Melone”, il riconoscimento di cause e valori

In considerazione del fatto che, grazie agli irresponsabili che hanno violato le banali regole di sicurezza (ponendo il diritto al proprio divertimento al di sopra del diritto alla salute ed al lavoro degli altri), l’aumento del numero di contagi da Sars Cov 2 e la costante crescita del numero di morti che ne è derivato hanno comportato che, da lunedì 15 marzo 2021, la Regione Lazio sia stata dichiarata “zona rossa”, la scuola è stata chiusa e la didattica ha ripreso da remoto.
Ma se siamo circondati da “incompetenti che parlano di tutto senza sapere nulla”, la responsabilità è proprio della scuola italiana, che non ha insegnato le regole basilari della logica, sorvolando sull’insegnamento della scienza. Questa scuola ha generato quei “perfetti ignoranti” che si “permettono di dare lezioni a luminari della medicina”, contestando le misure di sicurezza e i vaccini.
Troppo spesso si sente parlare della necessità di dover conciliare il diritto alla salute con il diritto alla ripresa economica, eppure non c’è nulla di più facile: è sufficiente assegnare un valore economico alla vita dei propri congiunti, se non alla propria, e il calcolo è fatto. Perché, allora, non si riesce a concludere questo banale calcolo? Il motivo è che coloro i quali protestano per le chiusure, assegnano a sé stessi e ai loro cari un valore altissimo, mentre “la vita degli altri per loro conta zero”.
Ci si dimentica, infatti, che quei numeri che riportano la quantità di morti giornalieri (che sia 1, 10, 100 o 1000) stanno a indicare persone che non ci sono più. Non erano numeri. Erano Giovanni, Silvia, Matteo, Federica… Erano persone. Erano genitori o nonni di qualcuno che ora piange la perdita di un valore inestimabile, perché inestimabile è la vita umana. Ecco: per chi non indossa la mascherina o non vuole vaccinarsi è evidente che Giovanni, Silvia, Matteo, Federica… valgono zero. Come ci si può quindi meravigliare se questi “no mask-no brain” siano tutti simpatizzanti dello stesso partito politico, che si procura voti a poco prezzo pescando nella pancia e nella ignoranza prodotta dalla scuola? Quello stesso partito che finge di onorare i nostri soldati morti in battaglia, contro nemici inventati (persone come noi che vivono oltre un confine che non esiste), e ora ritiene insignificanti numeri i nostri fratelli, genitori, nonni. Persone morte ormai in numero così elevato da essere nettamente superiore al numero di morti in battaglia. Persone, queste, uccise da un reale nemico che, poiché invisibile, non è concepibile da menti minuscole

 

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