Cari concittadini,
anche questo 25 aprile non ci vede “liberi”. Liberi dal Covid. Non ancora. In questa storica ricorrenza, anche quest’anno, come quello passato, l’impegno sarà quello di concentrarci sull’attualità del significato che questa celebrazione porta con sé, nel ricordo e nel rispetto di ciò che questo giorno ha rappresentato 76 anni fa. Il 25 aprile si ricorda la battaglia di molti uomini, il sacrificio di tanti giovani, figli, mariti e padri che anche da parti diverse hanno contribuito alla costruzione di un Paese libero.
È il giorno in cui si ricordano uomini di culture e tradizioni differenti fra loro, riuniti per donare un valore molto importante alla nazione: la libertà. Quella mattina del 25 aprile 1945, il nostro Paese ha potuto rialzare la testa, liberandosi da quella durissima occupazione nazifascista. Quel giorno finiva un incubo per le generazioni di quel periodo che hanno combattuto con coraggio e si sono sacrificate per poter vivere in un Paese libero, anticipando il percorso che avrebbe portato all’avvio del cammino europeo.
Dall’inizio della pandemia, anche noi, seppur in maniera diversa, combattiamo una quotidiana “battaglia”. Da più di un anno, alternando fasi acute come quelle della scorsa primavera o dello scorso autunno ad altre meno allarmanti come quella che stiamo attraversando, lottiamo per riconquistare la libertà di tornare alla nostra vita, quella di sempre. Quella che avevamo prima che arrivasse questo nemico sconosciuto. Anche questo 25 aprile sarà vissuto con le restrizioni che tutti noi ben conosciamo. Ma per fortuna sarà diverso da quello dell’anno passato, che ci ha trovati in pieno lockdown, tra momenti di grande sconforto, paura e incertezza. Da qualche mese possiamo contare su un’arma efficace per sconfiggere l’avversario: il vaccino. Ed è proprio in questo giorno che vogliamo e dobbiamo rialzarci.
Proprio in questa simbolica e rappresentativa giornata, possiamo gradualmente e con grande senso di responsabilità tornare a riassaporare il significato della nostra libertà. Quella che in gran parte, con molta prudenza e attenzione, riacquisteremo e ritroveremo tra poche ore, uscendo dal lungo periodo di restrizioni e sacrifici che tutti insieme abbiamo affrontato.
Giovanni Maria Arena