Secondo i dati Istat resi noti oggi, a marzo le vendite in valore al dettaglio scendono dello 0,1% rispetto a febbraio e salgono del 22,9% su marzo 2020.
“Dati pessimi e scoraggianti. Se il rialzo annuo d’ora in poi sarà sempre ovvio e scontato, visto che da marzo 2020 gli italiani sperimentano il lockdown, e in quel mese c’era stato un tracollo mensile delle vendite in valore del 20,5%, -20,8% considerando gli indici aggiornati ad oggi, -37,2% considerando le sole vendite non alimentari, è invece grave e preoccupante che non ci sia alcun recupero su febbraio 2021” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Insomma, se è vero che oggi il rialzo annuo è notevole, lo era anche il crollo dello scorso anno. Quello che conta, invece, è che l’Italia resta la Cenerentola d’Europa. Nonostante il dato di oggi dell’Istat non sia del tutto confrontabile con quelli resi noti ieri da Eurostat, che ad esempio include i carburanti, è comunque certo, vista la discrepanza, che l’Italia va peggio degli altri Paesi Ue che hanno registrato un rialzo delle vendite su febbraio del 2,6%, +2,7% nell’Eurozona” prosegue Dona.
“Come se non bastasse, secondo il nostro studio, a marzo le vendite sono inferiori non solo rispetto a febbraio 2021, ma anche nel confronto con i due precedenti rimbalzi di ottobre 2020, con un divario da colmare dell’1,8%, e di agosto, -2,1 per cento” conclude Dona.