Il ministro Speranza vorrebbe mantenere il limite per qualche altra settimana. Ma aumenta il numero dei sostenitori della liberalizzazione da subito
Si dovrebbe tenere domani un tavolo tecnico di governo per affrontare il tema del limite di quattro persone al tavolo nei ristoranti. Lo si apprende da fonti di Governo. Il tema è stato nei giorni scorsi motivo di confronto in maggioranza e tra le regioni e l’esecutivo. Oltre alle indicazioni per i ristoranti, in particolare per quelli con tavoli solo al chiuso, si dovrebbero analizzare altre misure per le regioni in zona bianca. La discussione riguarda la zona bianca: alcuni dentro il governo vorrebbero togliere il limite della quattro persone sedute allo stesso tavolo nelle zone bianche, tenendola in vigore nelle zone gialle. Altri, come il ministro della Salute Roberto Speranza, sono invece dell’idea che la precauzione dovrebbe essere mantenuta anche nelle zone bianche.
“Domani è previsto un tavolo tecnico per affrontare la questione del limite di quattro persone a tavola al ristorante perfino nelle zone bianche”, dice la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini. “È in effetti doveroso porre fine al caos interpretativo di queste ore, che ha generato ulteriore confusione. Si tratta in effetti di una misura francamente eccessiva e illogica, per cui auspico che venga cancellata immediatamente per non creare ulteriori difficoltà ai ristoratori già pesantemente penalizzati”.
Dello stesso avviso il leader della Lega, Matteo Salvini: “C’è ancora qualcosina da sistemare: ho chiesto a Speranza di evitare la ridicola limitazione dei quattro a tavola al ristorante che almeno nelle zone bianche non ha più senso”.
Tra coloro che pensano che il vincolo dei 4 a tavoli in zona bianca sia ormai eccessivo, c’è anche il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri: “È chiaramente molto restrittivo. Io sono tra quelli che era per l’aumento dei posti a tavola, francamente li aumenterei a 8-10, e poi liberalizzerei dai primi di luglio, quando dovremmo avere oltre i 30 milioni di persone con la prima dose del vaccino fatta”.
(AGI)