ll corpicino era stato trovato la notte di Capodanno. Il piccolo è morto insieme ai fratellini, la mamma e il papà nel naufragio dell’imbarcazione. La famiglia di Artin era partita dall’Iran occidentale, vicino al confine con l’Iraq, e si era imbarcata a Dunkerque dopo aver attraversato Turchia e Italia     

Appartiene ad Artin, il bambino curdo-iraniano di 15 mesi annegato nella Manica lo scorso ottobre, il corpicino trovato la notte di Capodanno sulla costa sud-occidentale della Norvegia, vicino a Karmoy. E’ questo, riferisce la Bbc, il risultato del test del Dna comunicato dalla polizia norvegese.

Artin morì lo scorso 27 ottobre insieme ai genitori e ai fratelli di nove e sei anni in seguito al ribaltamento dell’imbarcazione con la quale stavano cercando di raggiungere la costa britannica dopo essere partiti da Dunkerque, sul lato francese del canale della Manica. I resti del bambino verranno ora riportati in Iran per essere seppelliti. Non avevamo notizie di un bambino scomparso in Norvegia e nessuna famiglia aveva contattato la polizia”, ha spiegato alla Bbc Camilla Tjelle Waahe, funzionaria della polizia norvegese responsabile delle investigazioni, “esperti del dipartimento di medicina legale dell’ospedale dell’Università di Oslo sono riusciti a recuperare profili di Dna corrispondenti”.

La famiglia di Artin veniva dalla città di Sardasgt, nell’Iran occidentale, vicino al confine con l’Iraq, ed era giunta in Francia dopo essere passata per la Turchia e l’Italia.

I curdi iraniani sono una minoranza emarginata dal punto di vista politico ed economico nel loro Paese e a migliaia si affidano ogni anno ai trafficanti per cercare di raggiungere l’Europa.

(AGI)

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