Nove rinvii a giudizio, tre patteggiamenti e tre sentenze di non luogo a procedere, una delle quali per incapacità di intendere e di volere. E’ terminata così, nei giorni scorsi, l’udienza preliminare dinanzi al gup, Natalia Giubilei dell’inchiesta della guardia di finanza di Perugia sulla banda dei fallimenti che per la Procura ha inanellato una serie di bancarotte fraudolente seriali che ai creditori avevano prodotto danni per quattro milioni di euro.

L’attività investigativa, coordinata dai pm Massimo Casucci e Manuela Comodi, aveva preso le mosse dal fallimento di una società del settore della commercializzazione di prodotti energetici che nel corso del tempo non aveva pagato i fornitori e anche le principali imposte. I capitali così accumulati, secondo la Procura, sarebbero stati distratti a favore di società di comodo, intestate a prestanome, e poi, in vari modi, il denaro veniva riversato nelle casse di alcuni indagati. Tra i beni così sottratti, anche case, auto di lusso, un viaggio in Mongolia, soggiorni in hotel di lusso, abiti da Donati e pure una barca.

Nel 2019 erano finiti ai domiciliari Gianandrea Rudelli, 63enne di Trevi, e Francesco Valeriano Renato Fiorelli, 60enne di Perugia, in qualità di amministratori di fatto o di diritto di società coinvolte, mentre l’obbligo di dimora era scattato per Servete Hajdari, moglie di Fiorelli, ritenuta dagli inquirenti “intestataria fittizia” di conti, carte prepagate e immobili su cui venivano fatti confluire risorse distratte, gli amministratori della Nei, Liljana Hajdari, Angelika Karin Condo e Maurizio Ermini. Denunciato l’avvocato Domenico Accica – rinviato a giudizio anche nell’inchiesta Great Energy, in cui veniva definito come una sorta di “maestro delle truffe” – in questa inchiesta viene considerato “ideatore” di diverse operazioni.
Tra le accuse, a vario titolo contestate agli imputati, quella dell’omesso pagamento dei tributi erariali per 1 milione 628 mila euro. Il gup ha prosciolto Fiorelli – difeso da Michele Nannarone – per incapacità di intendere e di volere e ha concordato per i patteggiamenti di Hajdari Liliana, Hjdari Servete e Buoncristiani Roberto. La prima a due anni gli altri a un anno e 4 mesi. Prosciolti anche gli assistiti dall’avvocato Roberto Quirini. Domenico Accica (difeso da Franco Libori), Loris Accica (avvocato Massimo Brazzi) e gli altri vanno a processo.

(Corriere dell’Umbria)

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