I Dem difendono la decisione del governo contro l’attacco di Salvini e Meloni: “non è un golpe strisciante, siamo con Draghi”. Il leader del Carroccio vede il premier: “correre al più presto verso la normalità”
Lo stato d’emergenza “non è un golpe strisciante”. Il Partito Democratico prende posizione contro il pressing di Lega e Fratelli d’Italia perchè non venga prorogato lo stato d’emergenza in vigore dall’inizio della pandemia.
Una richiesta “ipocrita” per Francesco Boccia che spiega come, dallo stato d’emergenza, dipenda il funzionamento di tutti i livelli del’amministrazione pubblica chiamata a rispondere alle difficoltà dei cittadini, dal Commissario Straordinario che deve coordinare la campagna vaccinale, ai servizi erogati dai comuni, in deroga alle regole vigenti proprio per l’intervento dello stato di emergenza.
Matteo Salvini, nella mattinata di giovedì, vede Draghi a Palazzo Chigi. Non parla di date, riferisce ai cronisti, ma avanza la richiesta di eliminare l’obbligo della mascherina all’aperto. “Ho chiesto a Draghi di correre il più possibile nel ritorno alla normalità togliendo le mascherine all’aperto. Bisogna togliere l’obbligo del bavaglio. Quasi tutta Europa toglie la costrizione a 40 gradi della mascherina, spero che nell’arco non dico poche ore, ma magari di pochi giorni l’Italia possa tornare alla libertà di respiro almeno all’aperto”. Nessun riferimento, dunque, alla proroga dello stato d’emergenza: “Scade a fine luglio, quindi ne parleremo a fine luglio. Se l’emergenza sarà alle spalle, ne prenderemo atto”, si limita a osservare Salvini.
Fratelli d’Italia più netti
Più netta la posizione di Fratelli d’Italia che, con il capogruppo alla Camera, Francesco Lollobrigida, sottolinea: “La paura del virus non puo’ diventare una scusa per limitare a tempo indeterminato le liberta’ dei cittadini italiani garantite dalla Costituzione. Fratelli d’Italia considera intollerabile ogni ventilata ipotesi di proroga dello stato di emergenza e le conseguenti limitazioni dei poteri del Parlamento”.
Da Palazzo Chigi si fa sapere che il leader della Lega e il premier hanno passato “in rassegna gli sviluppi positivi della situazione economica e le prospettive di ripresa e crescita del Paese”. Nessun esplicito riferimento allo stato d’emergenza nè alle mascherine da togliere.
Il tema, tuttavia, è lì sul tavolo e a dimostrarlo c’è la presa di posizione dei dem: “Il Pd è con Mario Draghi sulla gestione della pandemia, e non servono fughe in avanti o sparate a casaccio. Lo stato di emergenza non è un golpe strisciante, ma l’impianto giuridico per l’azione di vaccinazione e profilassi contro il Covid-19. Noi siamo con Draghi”, spiega Enrico Borghi, della segreteria nazionale. Ancor più duro contro il capo leghista è Francesco Boccia che da responsabile degli Enti Locali del Pd sottolinea i rischi che uno stop anticipato allo stato di emergenza potrebbe comportare per gli amministratori: “L‘emergenza Covid è stata un dramma sanitario, economico e sociale e ha determinato un’ipotesi di ricostruzione. Se noi facessimo terminare l’emergenza sanitaria i 31 luglio – ed è da ipocriti pensare che possa finire il 31 luglio – spegneremmo la luce a tutte le attività in corso, che non riguardano solo il commissario, ma riguardano i Comuni”.
Verso un nuovo allentamento delle misure
Al di là dello stato d’emergenza, sembra ormai certo che si vada verso un nuovo allentamento delle misure anti Covid. Lo conferma la ministra di Italia viva Elena Bonetti: “La politica deve semplificare la vita dei cittadini e tutelarne la salute. Se i medici dicono che i dati sono tali da consentire un anticipo” dello stop all’obbligo dell’uso delle mascherine all’aperto “allora lo faremo il prima possibile”.
Dello stesso avviso il titolare della Farnesina, Luigi Di Maio: “Togliere la mascherina all’aperto a partire da questa estate è l’obiettivo del governo, ed è vicino. È da mesi che aspettiamo questo momento e adesso che i numeri ci dicono che stiamo superando la crisi sanitaria bisogna accelerare”, scrive il ministro M5s su Facebook. Quanto allo stato di emergenza, per il ministro Stefano Patuanelli “non è solo un elemento che determina l’andamento della pandemia, allegate a esso ci sono molte possibilità. Salvini è contrario? Lo era anche l’estate scorsa. Io credo invece che sia necessario prolungarlo, ritengo sicuramente non più di fine anno”.
Favorevoli e contrari
Per il presidente del Friuli e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, “toglierlo è un buon messaggio al Paese”.Tuttavia, avverte, “se si farà questa scelta è altrettanto vero che serviranno dei decreti ad hoc che in alcuni settori vadano a permanere la straordinarietà delle azioni, penso ad esempio al comparto della sanità per cui è fondamentale avere personale a disposizione perche’ la pandemia non è finita”.
Per Leu è necessario usare ancora cautela: “Mentre il ministro Speranza auspica che col miglioramento dei dati sui contagi si possa finalmente uscire dallo stato emergenziale, Salvini insegue Giorgia Meloni e la sua propaganda per uscirne subito. Sono due cose diverse”, sottolinea il senatore Francesco Laforgia.
(Agi)