Il premier al termine del Consiglio europeo: evitiamo di ritrovarci nella situazione di settembre. Soddisfazione perché si è parlato di migranti, “sì al dialogo con la Russia ma con franchezza” 

Soddisfazione sui migranti, l’avvertimento che “non siamo fuori dalla pandemia” e che bisogna evitare di ritrovarsi nella situazione di settembre, un’apertura al dialogo con la Russia ma “con franchezza”: nella conferenza stampa conclusiva del Consiglio europeo, il premier Mario Draghi ha passato in rassegna i temi del summit

“Attenzione e vigilanza”

“La pandemia non è finita, non se siamo ancora fuori, va ancora affrontata con determinazione, attenzione e vigilanza”, ha avvertito Draghi. “Lo vediamo dal Regno Unito che qualche settimana fa aveva i casi attuali della Francia e oggi 20 volte tanto”, ha osservato. “Teniamo alta la pressione sui tamponi, continuiamo a farli”, ha esortato il premier, “è molto importante per individuare con prontezza lo sviluppo di nuove varianti e contagi”. “In Italia” di fronte alla variante Delta “serve continuare con determinazione la campagna vaccinale, continuare e aumentare i tamponi, aumentare il sequenziamento. Sequenziamo molto di più perché abbiamo visto che molti paesi lo fanno molto più di noi”. Infine, sui vaccini, ha spiegato che “occorre un rinforzo e forse una riforma dell’Ema”. “Lo Sputnik non è riuscito ad ottenere l’approvazione dell’Ema e forse non lo sarà mai. Il vaccino cinese non è adeguato ad affrontare la pandemia”, ha detto il premier.

Incertezza sulla ripresa

“La variante Delta”, ha osservato Draghi, “sta creando incertezza anche sulla ripresa economica” in Gran Bretagna. “A settembre non vogliamo trovarci nella stessa situazione dello scorso anno. In un anno avremo pure imparato qualcosa“, ha sottolineato Draghi. Parlando del Recovery, ha sottolineato che “Il Pnrr più le politiche fiscali nazionali faranno aumentare la crescita e la porteranno a un tasso più alto di prima della pandemia”.  “L’argomento per mantenere una politica fiscale espansiva focalizzata sempre più sugli investimenti, in particolare quelli che faranno la nostra società diversa, è che bisogna mirare alla crescita, a tassi più alti di quelli pre-pandemia”. Se gli investimenti del Recovery “sono ben fatti produrranno un aumento della produttività, quindi un tasso di crescita più alto che diminuirà la pressione del debito italiano”, spiega.

Sulla Russia

“La Russia è un attore importante sul fronte economico e politico”, con Mosca “bisogna tenere un dialogo attivo”, ha spiegato Draghi a proposito del dibattuto su un possibile vertice dell’Ue con il presidente Vladimir Putin, “ma allo stesso tempo bisogna esser franchi su ciò che non va, gli attacchi cyber, lo spionaggio, la disinformazione, il rispetto dei diritti umani. Con la Russia bisogna dialogare, serve cooperazione ma allo stesso tempo ci vuole franchezza”.

Per la cancelliera tedesca, Angela Merkel, “un’Europa sovrana dovrebbe essere in grado di difendere i suoi interessi” parlando con il presidente russo Vladimir Putin, come lo ha fatto recentemente il presidente Usa, Joe Biden, nel vertice di Ginevra.

Riferimento sui migranti

L’Italia è “soddisfatta” dell’accordo raggiunto in Consiglio Ue sul tema dei migranti, un tema “inserito all’ordine del giorno dopo 3 anni che non si parlava di immigrazione”, ha assicurato il premier. “Tutto quello che abbiamo chiesto è stato accolto rapidamente tanto che l’approvazione delle conclusioni ha preso soltanto qualche minuto”, ha riferito Draghi, “naturalmente vanno messi in atto tutti gli impegni di politica espressi” nel testo. “Il mio obiettivo non era ottenere un accordo sui ricollocamenti”, “sarebbe stato prematuro avere un accordo per noi conveniente”, ha aggiunto. “Questo accordo non può essere basato su una redistribuzione obbligatoria dei migranti, perché non sarebbe accettato al momento. Sarebbe in ogni caso un accordo di tipo bilaterale, trilaterale, e di questo continuiamo a parlare. Oggi l’obiettivo era avere un coinvolgimento significativo, massiccio dell’Ue nel nord Africa, nel centro Africa e nelle zone che manifestano instabilità. Quindi, non solo nei confronti della Turchia, ma anche nei confronti di questi Paesi, primo tra tutti la Libia”, ha proseguito. “Il testo concordato con i partner è molto impegnativo”, ha concluso.

(Agi)

 

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