Generalmente non ritengo opportuno intervenire sulle scelte di altre amministrazioni anche quando, come spesso è accaduto nel corso degli ultimi 4 anni a Ladispoli, non condivido le decisioni prese.
Ognuno dovrebbe governare in autonomia la propria comunità nel rispetto del mandato ricevuto dai cittadini. In questi anni spesso ho dovuto però rispondere a interventi fuori luogo e mai veritieri del Sindaco di Ladispoli Alessandro Grando, che, invece sembra ami parlare spesso del nostro Comune.
In queste ore prima durante una manifestazione, poi attraverso un comunicato stampa, ha fornito dati completamente inventati sulle vicende urbanistiche di Cerveteri e ritengo pertanto doveroso ripristinare la verità.
Cerveteri ha un territorio oltre 5 volte più grande di quello di Ladispoli; nonostante questo i 9 anni della nostra Amministrazione sono stati caratterizzati da una quasi totale riduzione dei metri cubi previsti in passato e da una fortissima tutela contro il consumo di suolo.
Abbiamo annullato tutti i patti territoriali che prevedevano una colata di centinaia di migliaia di metricubi.
Abbiamo fermato la realizzazione di un grande centro commerciale sull’Aurelia in località Beca.
Abbiamo adottato il nuovo Piano Regolatore che ha di fatto vincolato aree che invece precedentemente prevedevano espansione. E soprattutto, non sono sorte mega strutture commerciali o residenziali, come invece abbiamo visto accadere nella vicina Ladispoli.
È evidente che con il Sindaco Grando abbiamo due visioni dello sviluppo del territorio diametralmente opposte. Ma, come detto, ognuno ha la sua autonomia. Egli però ha citato un fantomatico centro commerciale da 500.000 metricubi, di fatto riuscendo a sbagliare due cose nella stessa frase. L’intervento a cui maldestramente si è riferito, infatti riguarda l’area artigianale che si trova all’incrocio tra la Via Fontana Morella e la Via Aurelia dove è stato progettato un parco commerciale, artigianale e a servizi che non soltanto ha meno di un terzo dei metri cubi dichiarati dal Sindaco Grando (121.000 circa), ma prevede un numero di metri cubi di gran lunga inferiore a quello che era stato pianificato precedentemente. Forse il Sindaco Grando sostiene che la nostra città non abbia diritto di dotarsi di un’area artigianale e commerciale?
Ma c’è un ultimo aspetto importante: non stiamo parlando di aree sulle quali un proprietario farà una speculazione, ma di lotti individuati da oltre 40anni già previsti nel vecchio piano regolatore. Non mi sembra sia in nessun modo comparabile con quanto approvato dal suo Consiglio comunale l’altra sera.
Visto poi che stiamo parlando di tutela delle aree, mi preme far presente che in questi anni abbiamo proceduto a far abbattere uno stabilimento balneare e un parcheggio presenti all’interno della Palude di Torre Flavia che erano lì da sempre. Abbiamo inoltre recintato il perimetro della palude impedendo di fatto tutte le attività precedenti che non erano assolutamente compatibili.
L’impressione è che al confine sud, dal lato di Ladispoli, l’Amministrazione non abbia fatto altrettanto.
Sarebbe opportuno, sempre, ma ancora di più quando si parla di un altro Comune, prima informarsi su come stanno davvero le cose e in secondo luogo essere certi che le politiche che si stanno mettendo in campo a casa propria abbiano per lo meno lo stesso spirito di tutela. Cosa che non è vera per l’Amministrazione Grando.