Doppio appuntamento sabato 10 e domenica 25 luglio con la musica classica a Palazzo Farnese di Caprarola con le musiche di Beethoven e Schumann. I due concerti, per cui si richiede la prenotazione obbligatoria, avranno luogo nel Cortile rotondo del Palazzo, celebre capolavoro architettonico del Vignola.
La prestigiosa manifestazione pianistica a Palazzo Farnese a Caprarola, sito della cultura della Direzione Regionale Musei Lazio – Ministero della Cultura, è frutto della collaborazione nata tra la direttrice di Palazzo Farnese, Marina Cogotti e il Presidente dell’Associazione Suono e Immagine Onlus, Lorenzo Porta del Lungo.
Sabato 10 luglio, ore 21, il primo concerto per piano solo di Lorenzo Porta del Lungo con un programma dedicato all’esecuzione delle “sonate giovanili” di Ludwig van Beethoven.
Così come Mozart aveva mostrato nelle Fantasie per pianoforte e nelle sonate, a cominciare dalla K. 310 in la min., anche Beethoven concepisce la composizione per lo stesso strumento come fosse destinata all’orchestra. Quando, ventisettenne, compose la sonata op. 7 n. 4, nel 1797, la prima “grande sonata” in 4 tempi, Beethoven non aveva ancora composto la prima sinfonia, ma l’orchestra è chiaramente presente fin dagli accordi dell’entrata del primo tempo. L’ op. 10 n. 3 si apre con un Presto di grande agilità. Contrasta poi il Largo e mesto, che rispecchia lo sconforto alla diagnosi severa dei disturbi di udito che già lo affliggevano, ma subito c’è la reazione positiva già nel seguente Minuetto. Infine, l’op. 26 è un saggio di grande maestria compositiva, dalle variazioni allo straordinario finale Allegro. Tutte composizioni molto “sinfoniche”. Beethoven cercava un’immagine che andava oltre il pianoforte del suo tempo, e che trovava sfruttando le capacità imitative dello strumento.
Domenica 25 luglio, ore 21, “L’Amore del canto del poeta” con un programma che propone i grandi capolavori liederistici schumanniani con la voce del baritono Furio Zanasi e il pianoforte di Lorenzo Porta del Lungo. Per questo concerto, è prevista l’esecuzione di Dichterliebe, op.48, Myrthen op.25, dein Angesicht op. 127 e Die beiden Grenadiere op. 49, quest’ultimo tra i più celebri lieder composti da Schumann. Con Schumann il genere del Lieder viene rinnovato completamente e proiettato verso una sensibilità particolarmente sottile e modulata. Il pianoforte non accompagna, ma canta, spesso imitando la voce oppure come uno strumento ad arco, insieme alla voce principale.