La Cultura volano dell’economia e strumento di evoluzione del Paese insieme alla rigenerazione urbana. Questi devono essere gli obiettivi da conseguire con un cambio di passo, un energico passo in avanti che questa città deve fare per ritrovare sé stessa e la dimensione che veramente merita.
Per fare questo è necessario valorizzare i grandi spazi di iniziative e di lavoro rappresentati dalle molteplici opportunità che Roma offre. Individuare e attuare nuovi piani di sviluppo in modo produttivo e qualificato con un salto di qualità e di mentalità prima di tutto nella definizione di una programmazione culturale, degna di questo nome, e di una cooperazione e coprogettazione più efficace, collaborativa e competente delle professionalità, dei ruoli di quanti lavorano in questo comparto.
Gli strumenti di cui Roma ha bisogno per realizzare un progetto ambizioso in grado di fare sistema con la città sono:
• applicare il principio di “Cultura Servizio Pubblico” passando dal contributo economico al finanziamento pubblico, modificando così il regolamento comunale della concessione di contributi alla attività;
• moltiplicare gli elementi di inclusione e di integrazione a favore delle fasce più esposte al disagio e alla discriminazione;
• favorire la crescita di percorsi ed esperienze stabili nel tempo e ben inserite nei territori, superando la logica “dell’eventismo”;
• accrescere la sensibilità verso i temi ambientali e la biodiversità di cui Roma è un esempio unico a livello mondiale;
• facilitare il riuso efficace degli spazi pubblici inutilizzati, creando almeno un grande luogo culturale in ogni quartiere, come laboratori di idee e poli aggreganti di attività;
• abolire la delibera 140 e deliberare definitivamente che il valore della cultura è un valore pari a quello economico;
• sburocratizzare, parola d’ordine e fondamentale per il rinnovamento culturale cittadino;
• favorire il dialogo tra le grandi Istituzioni Culturali (es. Teatro di Roma, Teatro dell’Opera, Auditorium Parco della Musica) e gli operatori della città;
• ridare dignità e giusta funzione alle grandi Kermesse Culturali (es. Estate Romana, Notte Bianca, Il Carnevale);
• aprire tavoli di co-programmazione e co-progettazione tra Comune, Scuole e reti di Associazioni per interventi laboratoriali delle Arti performative;
• fare interagire gli assessorati alle politiche culturali, alle politiche scolastiche e quelle sociali con le forze del Terzo Settore per un piano di rinascita culturale della città come strumento di prevenzione e di presidio del territorio, anche in previsione dei fondi legati al PNRR;
• dar finalmente vita e attuazione alla Legge 717/49.
A Roma il settore culturale non ha un ruolo nevralgico e non costituisce più una ricchezza di valori e saperi, che genera partecipazione, inclusione, occupazione e valorizzazione dello straordinario patrimonio della Capitale.
Negli ultimi anni, nel contesto congiunturale negativo e non solo a causa del Covid, abbiamo assistito a un evidente ridimensionamento delle risorse messe a disposizione, alla assenza di una visione condivisa dello sviluppo della città anche attraverso le attività culturali. Alcuni dei modelli utilizzati mostrano sempre più segni di evidente inefficienza e hanno provocato – unitamente ad un evidente degrado culturale – una depressione degli assetti produttivi delle diverse filiere e un indebolimento del complesso sistema sociale che può e deve trovare nella cultura e nei saperi la sua linfa vitale.
La città vive l’evidente incapacità di governare i processi di trasformazione e le esigenze di una metropoli complessa qual è Roma. Il deficit culturale – risultato di quest’abbandono – è sotto gli occhi di tutti:
– la proliferazione di fenomeni disgreganti e degenerativi per la collettività
– le criticità e le limitazioni che mal si coniugano con le infinite opportunità che la Città offre
– il lavoro e il territorio in cui si muovono gli operatori culturali e le numerose associazioni è divenuto caotico e disorganico, con conseguente frammentazione delle proposte culturali; di fatto impedendo continuità e prospettiva ai progetti culturali
– mancanza di programmazione nell’attribuzione delle risorse
– bandi quasi sempre presentati in prossimità degli eventi
– la continua emergenza provocata dall’inseguimento delle risorse che produce un’esasperata burocratizzazione dei rapporti tra Amministrazione ed Operatori
– Il rapporto sfilacciato con la cittadinanza che si ricompone in modo occasionale e disorganico solo in occasione dei pochi grandi eventi, ma senza un’autentica ricaduta sul territorio, senza la quale non c’è inclusione, non c’è incremento della conoscenza, non c’è crescita sociale; con solo risultato di lasciare indietro enormi zone, vastamente popolate, come le periferie
– una visione del futuro annullata da inutili proclami
– l’Estate Romana, che ha costituito un esempio straordinario di vivacità culturale, è ormai svuotata di senso e sale alla ribalta soprattutto per le polemiche attinenti al cambio del nome, mentre sul piano artistico e culturale si presenta, in molti casi, fiacca e svilente, alla stregua di una grande sagra di paese!
Occorrono strumenti di rapido intervento per ridare slancio alla cultura e restituirle un ruolo cardine nello sviluppo e nella sostenibilità di Roma.
L’elaborazione di nuovi processi culturali, la regolamentazione, la produzione e l’offerta di contenuti devono affrontare il ragionamento complessivo:
– sia nella qualità
– sia nella trasformazione dei servizi pubblici
– sia nel coinvolgimento attivo dei suoi cittadini.
Il ruolo e la professionalità di quanti lavorano quotidianamente per avviare sempre nuovi percorsi e proposte culturali vanno difese, rilanciate e valorizzate per affrontare le sfide del futuro e per far loro assumere un ruolo primario nella vita economica. Le realtà associative sono infatti il principale motore propulsivo delle iniziative e devono poter contare su una regolamentazione moderna e dinamica. Nel momento stesso in cui l’iniziativa culturale diventerà percorso costante della crescita sociale, un pubblico sempre più protagonista acquisterà la consapevolezza di partecipare a un cammino condiviso e vissuto in un’atmosfera nuova per la città e per i suoi abitanti.
Nella sua bellezza Roma deve rimettersi in gioco e riattivare la sua capacità attrattiva, trovando il modo per riaccendere il desiderio dei suoi cittadini e dei suoi milioni di turisti.
I primi firmatari
Fed.It.Art. – Lazio (Federazione Italiana Artisti-Lazio)
Forum Nazionale per l’Educazione Musicale
SIEDAS (Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo)
Co.N.D.A.S. (Comitato Nazionale Danza Arte Spettacolo)
CeNDIC (Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana)
UTR (Unione Teatri di Roma)
CO.R.SA. (Coordinamento Regionale Scuole d’Arte)
Massimo Wertmuller
Giuseppe Manfridi
Enrico Capuano
Francesco Verdinelli
Stefano Caponi
Moira Marzi
Ileana Izzillo
Adriano Sias
Geppi di Stasio
Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia
Rete Corviale Domani
Rete Internazionale Musica in Culla – Music in Crib
Abraxa teatro
Teatro Vittoria – Coop Attori & Tecnici
Teatro dell’Applauso
Teatro dell’Orologio
Teatro Kopò
Walden – Teatro Trastevere
Gruppo Teatro Essere – Teatro Porta Portese
Ar.Ma Teatro
Teatraltro
Il Mitreo
Coop Teatro 91
Artenova
Scripta volant
Hockety Pockety
Opera Prima Teatro
Bricolage Dance Movement
Accademia Internazionale Santa Rita
Arteidea eventi e servizi
Ass. Cult. LA Rocca /Fortezza est
Ygramul
Ass. Cult. Top Spin
Compagnia Dell’ Arte
Tre Pareti
I pensieri dell’Altrove
Ass. Cult Valdrada
CRT scena madre
Ass. Matutateatro
Mobilitazioni Artistiche
XENIA
Compagnia la paranza
Tradireefare
DianAct
The way of the indies – Argilla teatro
Gruppo GIAD
Traccedarte
Imprenditori di sogni
Gocce di arte
Comitato Inquilini Corviale
Il Giardino in festa
Associazioni Artisti Italiani
OSI Orff-Schulwerk Italiano
APS OBBIETTIVO ROMA
Dire Fare Cambiare aps
Ass. cult. “ARTEMOZIONE”
Associazione Culturale BEAT 72
Associazione TORDINONA
Golden Show
Botteghe invisibili
Gruppo Eleusis
Produzioni Raffaello
La Compagnia delle Stelle
Opera aps