Parla Marco Crocicchi, 40 anni, laureato in Comunicazione, dipendente della Regione in servizio nella sede del Parco di Bracciano-Martignano, è candidato sindaco alle elezioni amministrative di Bracciano.
Qual è il senso della tua candidatura?
«Per comprendere il senso della mia candidatura non bisogna definirla “mia”. Io sono il risultato di un processo condiviso che ha dato vita a un progetto collettivo di rinascita per la nostra città. Noi vogliamo cambiare il modo di far politica a Bracciano per ricostruire una comunità che vive il nostro territorio. Siamo partiti dall’ascolto e dalla condivisione, attraverso riunioni tematiche online molto partecipate, attraverso la compilazione di quasi 250 questionari e con appuntamenti settimanali di confronto tra le persone che vivono le varie zone di Bracciano. Grazie a queste attività, stiamo ultimando il nostro programma elettorale, che non è l’elenco dei problemi di Bracciano ma delle cose che vogliamo fare: è l’anima del nostro progetto politico, e siamo convinti che sia il punto di ripartenza per la nostra città».
Un progetto collettivo quindi. Chi partecipa?
«Sono felice che, insieme a me, la coalizione che sostiene questo percorso sia composta ad oggi da due liste. La prima, Una Costituente per Bracciano, è espressione di un lavoro iniziato due anni fa, e comprende tutto il mondo del centrosinistra, i partiti che si riconoscono in quei valori e ha al suo interno una componente civica importante; la seconda lista, Bracciano Ora Cambia, è composta da un gruppo di cittadini attivi nel mondo dell’associazionismo che hanno sentito l’urgenza di formare un movimento che partisse dal basso, aperto a tutti. Stiamo lavorando per ampliare ancora di più il nostro percorso, partendo dal confronto aperto con tutte le realtà che ad oggi non si sentono ancora rappresentate alle prossime elezioni».
Il Sindaco uscente ha annunciato la sua candidatura. Come si differenzia la vostra proposta?
«Sono contento che alla fine, a quanto pare, i partiti della destra abbiano accettato di farsi rappresentare nuovamente da Tondinelli. Credo sia importante che i cittadini abbiano la possibilità di esprimersi sull’operato dell’attuale Amministrazione, e che lo possano fare avendo, da parte nostra, un’alternativa credibile. Spero che la campagna elettorale sia all’insegna della correttezza e della verità: cosa che purtroppo è mancata negli ultimi cinque anni. Ciò che ci differenzia da Tondinelli e dal suo modo di gestire il potere è sostanziale: lui si è chiuso nel palazzo privando Bracciano di tutti i luoghi di aggregazione esistenti, noi abbiamo intenzione di rilanciare la partecipazione politica sul nostro territorio attraverso gli strumenti come le consulte e i consigli di quartiere e di frazione. Lui e si è nascosto dietro un fantomatico buco nel bilancio mentre spendeva risorse pubbliche per avvocati, consulenze e propaganda politica “occulta”, e ora sta cercando di mascherare l’immobilismo e le scelte errate degli ultimi anni con disperati lavori pubblici che creano disagi ai cittadini. Non si possono usare i soldi pubblici “a orologeria” e scegliere dove impiegarli in base alla visibilità elettorale dei lavori. Non dovranno più esistere cittadini né zone di serie B. Noi abbiamo intenzione di rilanciare lo strumento del bilancio partecipato, per condividere le scelte con la cittadinanza e per riavvicinare i cittadini alla gestione della cosa pubblica. Non è più possibile pensare di governare Bracciano dall’ufficio del sindaco, è necessario il coraggio di mettersi in discussione e di capire che fare da soli è sicuramente più semplice, ma non consente a chi vive il territorio di sentirlo veramente proprio e di dare il proprio contributo per migliorarlo».
Quale visione hai per la città di Bracciano da qui ai prossimi anni?
«Bracciano ha tutte le potenzialità per uscire dalle tenebre degli ultimi anni. Immagino una comunità che cresce insieme, che si confronti per individuare gli indirizzi di sviluppo più adeguati, dentro la cornice degli obiettivi dell’agenda 2030. Il lavoro è tanto, bisogna partire da una vera riorganizzazione degli uffici comunali in modo da renderli il centro di un’azione amministrativa funzionale agli obiettivi della città. Bisogna istituire un ufficio che si occupi esclusivamente del reperimento dei fondi regionali ed europei, vero motore di sviluppo per il territorio e, più in generale, oltre a ricostruire un clima di serenità, bisogna rendere partecipi anche i dipendenti delle scelte che si compiono e investire sulla formazione, obiettivi da perseguire con la valorizzazione del merito e l’incentivazione della prestazione. Contemporaneamente bisogna lavorare sugli strumenti partecipativi adatti per dare rappresentanza ai cittadini e alle categorie, come ad esempio i consigli di quartiere e di frazione e le consulte. Gli strumenti tecnologici per metterci in connessione ci sono e quindi ci impegneremo da subito a traghettare Bracciano dall’”analogico al digitale”. Il Comune può e deve diventare una piattaforma digitale di servizi e di informazioni. Un “citizen network”, dove condividere iniziative, sensazioni, servizi, costruito con e per i ragazzi di Bracciano. Poi ci sono i grandi temi della mobilità dolce, per rendere sostenibile il nostro stile di vita e per riscoprire le bellezze del territorio; della valorizzazione culturale e turistica, che non può prescindere dalla riscoperta della nostra identità e dalla cura quotidiana dei luoghi in cui viviamo; dello sviluppo economico, che non può prescindere dal coinvolgimento degli attori economici del territorio; dello sport, completamente abbandonato, per ridare ai giovani la possibilità di crescere in una comunità e per scoprire la varietà di attività che sono possibili sul territorio; delle politiche sociali, assicurandoci che le realtà associative del territorio possano concorrere alla determinazione del piano di zona non solo perché lo prevede la legge, ma anche perché solo chi vive determinate realtà può indicare a chi amministra la strada giusta da percorrere; delle politiche giovanili, in quanto i giovani sono la categoria socialmente più colpita dalla pandemia, e meritano spazi di aggregazione, rappresentanza politica e possibilità di esprimersi nel territorio in cui vivono».
Per quale motivo dovrebbero votarla?
«Stiamo costruendo condizioni per rendere Bracciano più verde, più curata, più accogliente e partecipata. Mettiamo a disposizione idee, energie e visione del futuro. Il mio obiettivo non è semplicemente vincere le elezioni: il vero lavoro inizia il giorno dopo. Confido di avere la possibilità di mostrare che facciamo sul serio. Sogniamo un nuovo modo di intendere la gestione del potere sul nostro territorio. Faccio un appello a cittadini, forze politiche, realtà civiche e associazioni: se pensate che chi ha governato fino a oggi abbia fallito, se credete nei valori dell’inclusione e della partecipazione, se pensate sia necessaria una vera transizione ecologica, non vi stiamo chiedendo di darci il vostro voto. Vi stiamo chiedendo di costruire insieme una nuova storia per la Bracciano del futuro».