Ha preso il via il 18 luglio il programma di escursioni e incontri culturali “Manziana e Quadroni si raccontano”, ideato e organizzato dall’Amministrazione comunale con la collaborazione della storica dell’arte Stefania De Prai, della guida naturalistica Guido Prola e dell’archeologa Mascia Zullo.
L’iniziativa nasce dal desiderio dell’Amministrazione di fare conoscere la storia e la natura di Manziana e di Quadroni. Sono molti, infatti, i cittadini che hanno manifestato interesse per la rubrica on-line “La storia di Manziana e Quadroni”, per la prima volta pubblicata nell’ottobre del 2018; hanno richiesto spesso informazioni e approfondimenti. Così si è pensato di estendere quell’idea, trasportandola e arricchendola con incontri in presenza.
«Siamo avvolti da così tanta bellezza che spesso siamo portati a darla per scontata – commenta il sindaco Bruno Bruni – L’obiettivo di questo programma è fornire strumenti aggiuntivi per avere un quadro generale della storia e della natura della nostra comunità. La partecipazione dei cittadini al calendario di eventi sarà totalmente gratuita: i costi, tra cui quelli assicurativi, infatti, sono coperti per intero da fondi di bilancio».
La partecipazione alle escursioni è gratuita (fino a un massimo di 25 persone) e con prenotazione obbligatoria da effettuare entro il venerdì precedente alla data dell’evento o per email all’indirizzo info@comune.manziana.rm.it oppure telefonicamente al numero 06.9962980 (int. 241), operativo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13. Il tutto ovviamente verrà realizzato nel rispetto delle attuali disposizioni anticontagio Covid.
«Ringrazio la signora De Prai, Guido Prola e Mascia Zullo per la disponibilità e l’entusiasmo con cui hanno collaborato alla realizzazione di questi appuntamenti – commenta il primo cittadino – Chi parteciperà potrà vivere l’atmosfera del bosco al calare della notte, vedendo da vicino particolari segni del passato, oppure apprezzare piccoli e grandi sentinelle verdi che incorniciano e arricchiscono le strade dei nostri centri storici; o, ancora, ascoltare le ricostruzioni storiche di eventi di un passato non così lontano, i cui riflessi sono ancora sotto gli occhi di tutti. Spero che questa iniziativa sia solo la prima di una serie e che un analogo programma possa essere proposto più avanti, magari arricchito dai contributi di altri concittadini che vorranno dare il proprio apporto. Credo, inoltre, che sia simbolicamente significativo, dopo un anno e mezzo di pandemia, ripartire dalla conoscenza delle nostre radici e farlo in presenza, abbandonando gli schermi di un pc o di un cellulare. Il futuro, infatti, si costruisce fortunatamente di persona, per le strade, grazie al confronto e alla collaborazione di tutti».