Transizione ecologica, protagonismo femminile e digitalizzazione sono tra i temi al centro della terza edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile. Ne hanno parlato, nel corso dell’evento di Firenze, Elena Bonetti (Ministra delle pari opportunità e della famiglia) e Raffaele Chiulli (Presidente SAFE), che hanno preso parte al panel intitolato “Verde come transizione ecologica. Rosa come protagonismo femminile. Blu come digitalizzazione”, insieme a Laura D’Aprile (Direzione generale per l’economia circolare del Ministero per la Transizione Ecologica), Valeria Negrini (Vice presidentessa Fondazione Cariplo) e Susanna Zucchelli (Direttore Acqua e Diversity Gruppo Hera).
«La pari opportunità, per le donne, sono una questione che va affrontata non solo come il risanamento di un’evidente disuguaglianza sociale, ma come un elemento strutturale, necessario al pieno compimento della forma democratica della nostra società, oltre che alla costruzione di un modello di società nella quale il contributo delle diversità e la prospettiva della loro valorizzazione è elemento caratterizzante. Questo è stato il punto di vista che abbiamo presentato nel corso del G20 come Presidenza italiana» ha dichiarato la Ministra Bonetti.
Dobbiamo puntare ad una società integrata, dove la componente femminile è necessaria per offrire una prospettiva di diversità. Per fare questo dobbiamo essere sinceri con noi stessi e applicare le forze di un sistema che altrimenti rischierebbe di escludere ancor di più le donne dal mondo del lavoro e dell’innovazione. E’ necessario iniziare ad investire dalla prima infanzia: questo è uno dei capisaldi che abbiamo introdotto nel PNRR. Le donne devono partecipare alla scrittura degli algoritmi del futuro, per evitare l’esclusione delle competenze femminili dagli scenari futuri. La strategia che il Governo ha approvato è la prima per la parità di genere, una strategia di governance che ha esattamente questo obiettivo, sia nel mondo del lavoro che in quello del terzo settore e della cooperazione. Il mondo dell’economia civile ha già in sé esperienza di questi processi ed è quindi da questo che dobbiamo poter proseguire».
Parlando di ambiente, invece, Chiulli ha chiarito come «l’obiettivo comune debba essere quello dello sviluppo delle energie rinnovabili, che significa efficienza energetica agendo sulla mobilità sostenibile. Questo può essere fatto utilizzando tre leve principali: creare un coordinamento efficaci tra istituzioni centrali e periferiche: non si possono avere le Regioni che vanno in una direzione ed il Governo in un’altra. In secondo luogo, agire sulla leva legislativa: abbiamo degli iter troppo farraginosi, che vanno snelliti. In ultimo dobbiamo investire su formazione, ricerca e sviluppo. Questo è un elemento centrale».
In ambito di formazione e giovani, SAFE è impegnata «a creare una società dei talenti. Il talento è qualcosa che va cercato e coltivato, creando ambienti lavorativi inclusivi. Noi puntiamo molto anche sui valori, che sono fondamentali. Non si può pensare solo nella logica di accontentare gli azionisti, ma tutti i protagonisti di interessi devono essere aggregati in termini di benefici ambientali e occupazionali.
L’emergenza ambientale è qualcosa che si può toccare con mano: dobbiamo fare molto e dobbiamo farlo in fretta. In Italia l’emergenza ambientale è affrontata molto bene dal Governo, con il Primo Ministro che si è impegnato creando anche una cabina di regia coordinata centralmente».
Proprio in concomitanza con la prima giornata del Festival Nazionale dell’Economia Civile, è tornato in piazza il movimento Fridays for Future, con lo Sciopero Globale del Clima per chiedere ai leader mondiali una rapida azione contro la crisi climatica, specialmente ai politici del Nord Globale. In Piazza della Signoria, davanti a Palazzo Vecchio, si sono riunito i ragazzi del movimento per lanciare un messaggio congiunto con gli organizzatori del Festival Nazionale dell’Economia Civile.
Friday for Future è un movimento politico che chiede alle istituzioni di agire. Scendendo in piazza, inoltre, si è sviluppato anche un movimento culturale fatto di relazioni, contatti e persone. Quello che noi chiediamo al Festival Nazionale dell’Economia Civile è quello di ascoltarci, allargarsi e creare una rete sempre maggiore per il futuro del pianeta» ha dichiarato l’attivista Alice Franchi, alla quale ha fatto eco Zoe Tarataro: «Siamo in piazza per chiedere alla classe politica di agire in vista della Cop di Milano e della COP di Glasgow a novembre. Vogliamo ribadire a tutti quanti che c’è la volontà da parte della cittadinanza di una transizione ecologica giusta e che vogliamo una classe politica attenta a questi temi. L’aumento delle bollette non deve ricadere sulle spalle delle persone, ma su quelle di chi ha inquinato di più. Noi vogliamo che alla COP di Glasgow si prendano accordi vincolanti per affrontare la crisi climatica ed ecologica in atto, a cinque anni dagli accordi di Parigi. Ancora non c’è un’agenda operativa in tal senso».