27 Dicembre, 2024
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Paciolo, comincia l’anno scolastico

Grande è la soddisfazione della Dirigente Prof.ssa Cosima Stefania Elena Chimienti, che nelle potenzialità del Paciolo ha creduto sin da quando, 8 anni fa, ne ha assunto la dirigenza dopo anni di “sottodimensionamento” (la scuola contava meno di 600 alunni, soglia minima per mantenere l’autonomia). I numeri, pur nella loro disarmante semplicità, possono raccontare un percorso fatto di
lavoro, condivisione e passione di quanti nel Paciolo lavorano, studiano, crescono. Una formazione di oltre 150 docenti sarà impegnata quotidianamente ad offrire non solo un’istruzione degna di questo nome, ma anche accoglienza, socialità ed empatia, ai giovani
discenti suddivisi nelle sue 5 articolazioni: Istituto Tecnico (AFM, SIA e Turismo), Liceo scientifico Opzione Scienze applicate, Istituto Professionale (Servizi Commerciali, con la nuovissima curvatura di “Web Community Manager”, Liceo Artistico (Architettura e
Ambiente, Scenografia), Corso serale (AFM).
Dare voce e spazio agli studenti è una caratteristica che il Paciolo ha nella sua mission. È così che vogliamo raccontare opposte sensazioni, quelle di chi per la prima volta il 13 settembre ha messo piede (e cuore) al Paciolo e chi, al termine di quest’anno, lo saluterà dopo aver conseguito l’agognato diploma. Due classi, una quinta e una prima, hanno raccontato con semplici parole cosa rappresenta per loro quest’anno scolastico al Paciolo. Opposte emozioni e speranze, di chi inizia e di chi è pronto a terminare il suo percorso. In quinta Gabriele sa già che “a fine anno” gli “mancheranno questi anni di
scuola” e Valerio rimarca il legame unico e speciale che si crea tra i compagni. Per Alessio rappresenta un “ultimo passo prima dell’Università” e Jean Pierre aggiunge “la fine di un traguardo”. Francesca spera “che sia solo l’inizio di un grande viaggio” e Antonio “la fine di un percorso di formazione che” lo “aiuterà per il futuro lavorativo all’interno della società”, così come Alex che lo vede come “un’importante transizione tra la scuola ed il mondo del lavoro”. Paolo è consapevole dell’importanza di questo traguardo ma al contempo non può nascondere la tristezza nel non “vedere più le persone che” è “abituato a vedere tutti i giorni”. Anche perché, per dirla con le parole di Matteo, la sua classe “rappresenta spensieratezza, felicità e unione”. Per Diana “l’ultimo anno al Paciolo è l’ultimo passo verso la maturità caratteriale e mentale di tutti noi, rappresenta l’ultimo gradino per un futuro universitario o lavorativo che tutti noi studenti non vediamo l’ora di intraprendere” Ilaria regala un pezzo del suo cuore raccontandoci che viene da un altro corso di studi, ma è
“fiera del percorso che” sta “facendo. Questa scuola” per lei“resterà molto importante, così come i” suoi “compagni. In questa scuola” ha “conosciuto le sue attuali amiche e ne è “super felice”. Per Simone “sono stati degli anni indimenticabili”! Una frase d’effetto ce la offre Leonardo che ci lascia con questa suggestione “al Paciolo piangi due volte, quando inizi e quando dopo tutte le avventure passate, finisci”.
E chissà quante emozioni nei giovani studenti di una prima, nuovi frequentatori del Paciolo, che a pochi giorni dall’inizio, così descrivono questa fase della loro vita “bello” (Chicco), “divertente” (Ludo), “nuova scelta, nuovo percorso” (Valerio), “studia e divertiti” (Ludovico), “voglia di intraprendere un nuovo percorso che mi
accompagni lungo il cammino verso la maturità e la piena scoperta di me stesso” (Nicolò). Tutto sommato… “per adesso va tutto bene!” (Jacopo). Quante storie dietro i giovani volti, quante vite, quanta responsabilità, di chi, più adulto, è chiamato ad accompagnarli nella loro crescita culturale e soprattutto umana. Con questa consapevolezza… buona scuola a tutti!

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