5 Novembre, 2024
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«Mai più intere regioni in DAD». Parola di ministro

Il 13 settembre (San Giovanni Crisostomo, protettore degli studenti), tra polemiche e tensioni, si è aperto il nuovo anno scolastico. Quattro milioni di studenti di regioni italiane sono tornati in classe, tutti, come non si vedeva da due anni. «Mai più intere regioni in DAD» ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi da Bologna, dove ha inaugurato l’anno scolastico nella scuola primaria “Carducci”. La didattica a distanza verrà conservata “solo in maniera residuale” per gli studenti in quarantena. Lunedì 13 ha debuttato anche la nuova piattaforma nazionale che permette di monitorare lo stato dei “green pass” dei dipendenti scolastici in tempo reale. Il ministro con soddisfazione ha comunica che tra le ore 7 e le ore 10 del primo giorno di attività della piattaforma sono stati controllati più di 900.000 green pass; quindi ha ricordato l’immissione in ruolo di 60.000 docenti, volta a coprire il più possibile le cattedre vacanti. Per quanto riguarda gli allievi, gli ingressi sono scaglionati, resta il distanziamento di un metro tra i banchi e l’uso della mascherina. L’eventuale quarantena precauzionale sarà di 7 giorni per i vaccinati, di 10 per i non vaccinati. «Nonostante la positività delle parole del ministro, permangono ancora vuoti di organico» denuncia il Presidente dell’Associazione nazionale presidi della Lombardia, Matteo Loria, che lamenta anche la mancanza di assistenti amministrativi, i DSGA. Al problema delle “classi pollaio”, le scuole rispondono utilizzando spazi alternativi come palestre e biblioteche, soluzioni precarie non risolutive. Lo sciopero organizzato proprio per il primo giorno di scuola da ANIEF e dalla Rete Studenti, mette in evidenza i troppi nodi ancora da sciogliere, in particolare quelli relativi ai mezzi di trasporto, ancora insufficienti e del tracciamento dei casi positivi. A queste e altre questioni il Ministro Bianchi risponde dichiarando la propria fiducia nell’autonomia degli enti locali, delegando a questi ultimi soprattutto la gestione del problema trasporti. Tra polemiche, tensioni e questioni ancora aperte, la macchina della scuola è partita, i ragazzi sono in classe, in attesa di risposte tardive.
Davide Licastro

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