Elaborare soluzioni che riportino la leadership europea nel confronto con le crisi globali, sanitarie, ambientali ed economiche. E’ questo l’obiettivo di “Healing Patient Europe”, la conferenza internazionale che si svolgerà domani 7 e venerdì 8 ottobre presso la Casina Pio IV in Vaticano (dalle ore 9). Promotori dell’incontro sono la Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, l’associazione Patient Europe e il Centro sul Pensiero di Giovanni Paolo II di Varsavia. “Questa conferenza sarà estremamente importante in vista del vertice del G20 che si terrà presto a Roma”, spiegano gli organizzatori. “Le raccomandazioni sviluppate durante l’incontro saranno infatti presentate ai partecipanti del vertice. Così un’iniziativa nata in Polonia e che vede la partecipazione del Vaticano avrà la possibilità di influenzare la forma delle decisioni-chiave che modelleranno il futuro europeo e globale nei prossimi decenni”.
Il dibattito della conferenza “Healing Patient Europe” ruoterà attorno a diversi quesiti, a partire da come difendere la dignità e i diritti umani durante le pandemie e le crisi climatiche e anche come fare in modo che gli aiuti finanziari diretti ai cittadini possano scongiurare la crisi sanitaria, economica e politica in cui si trova l’Europa. Si parlerà poi di come rendere equa la ripresa economica e la transizione verde nel Vecchio Continente e ci si confronterà sul perché il mondo abbia bisogno di vaccini pubblici e di assistenza sanitaria. Interverranno importanti esperti mondiali, tra cui esponenti del mondo della politica, dell’economia e della scienza, oltre a leader religiosi. Tra questi David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo; Marta Cartabia, ministro della Giustizia; mons. Paul Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati; suor Alessandra Smerilli, segretario del dicastero vaticano per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale e membro della “Commissione vaticana Covid-19”; e Laurence Tubiana, presidente della Fondazione Europea per il Clima.
“L’Europa è malata, ha il Covid-19 e stiamo cercando di curarla con lockdown e vaccini”, ha detto Rocco Buttiglione, membro della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, che parteciperà alla conferenza. “E’ malata perché la pandemia ha fermato l’economia per più di un anno e ora stiamo cercando di riavviarla con le risorse di emergenza della Next Generation EU. Ma non è tutto. La pandemia ha messo in luce altri mali, quelli di vecchia data, che minano la capacità dell’Europa di affrontare le sfide della vita, i cambiamenti che ci attendono, le difficoltà sulla via del futuro. L’Europa è malata perché ha perso il legame di solidarietà tra gli Stati membri e con il resto dell’umanità. L’Europa ha bisogno soprattutto di un cuore più grande. Occorre anche”, ha concluso Buttiglione, “una ragione maggiore per affrontare le sfide del nostro futuro: utilizzare i notevoli progressi della scienza al servizio del bene comune dell’umanità, affrontare la sfida del riscaldamento globale e del degrado ambientale, pensare a una nuova economia che vivrà all’altezza delle aspettative e delle speranze dei poveri del mondo”.