La fase dibattimentale del processo partirà l’8 Marzo 2022. L’ha stabilito la procura del Tribunale di Civitavecchia (Roma) che, insieme alle associazioni ambientaliste e al Comune di Trevignano, ha ammesso l’Ente di gestione del Parco Naturale Regionale Bracciano-Martignano quale parte civile. Il reato contestato è la captazione in esubero colposo dell’acqua del lago, che ha causato un’alterazione dell’ecosistema dell’area naturale protetta, sottoposta invero a vincoli e tutele per i siti Natura 2000.
«L’Ente di gestione regionale conferma anche nelle aule di tribunale la sua funzione pubblica a guardia e tutela dell’ecosistema», ripetono Vittorio Lorenzetti e Daniele Badaloni, rispettivamente presidente e direttore del Parco naturale regionale Bracciano-Martignano. Sul sito istituzionale dell’Ente Parco è disponibile un servizio di monitoraggio del bacino del lago, profondità massima 165 metri su 57 chilometri quadrati di estensione: partendo dal 1921, c’è la possibilità di analizzare le serie storiche del livello delle acque e, in tempo reale, si può poi riscontrare il volume degli impianti di captazione e prelievi registrati dal 29 luglio 2017. Ad oggi il dato indica come la quota idrica misuri – 126 cm dallo zero idrometrico, mentre l’abbassamento registrato nell’estate di quattro anni fa (-195,3 cm., un vero e proprio record negativo) causò gravi impatti sull’habitat ripariale utilizzato per la nidificazione degli uccelli e la deposizione delle uova dei pesci, sparite poi vegetazione sommersa e rare piante acquatiche perilacustri tra cui l’endemica “Isoëtes sabatina”, protetta dalla direttiva europea per il mantenimento di biodiversità e conservazione di habitat naturali. «I sopralluoghi effettuati tra luglio e settembre 2017 tra personale dell’Ente Parco e quello dell’Ispra, hanno evidenziato la riduzione, il degrado e la perturbazione degli habitat», riferisce un rapporto ambientale dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), «tali habitat hanno fortemente risentito degli effetti della riduzione continua dei livelli idrometrici del lago». Con 17 specie, ovvero un terzo di tutte quelle esistenti a livello Europeo, la flora a Bracciano è infatti la maggiore tra quelle nei i laghi continentali. Ma lo storico del livello delle acque dimostra però come solo nel 2014 l’indicatore fosse prossimo allo zero (-0,6 cm.). E’ fondamentale che il livello del lago torni a essere in linea con quello delle relative medie stagionali e che non si debba limitare l’analisi ad un momento o contesto specifico.
Come previsto dagli esperti, infatti, il lago è ancora molto lontano dal raggiungere il livello soglia: sarà un processo lento e graduale la cui tendenza è fortemente correlata alla quantità delle precipitazioni. Ed è per questo motivo che l’Ente parco si è opposto a qualsiasi ipotesi di ripresa dei prelievi dal lago, essendo peraltro a tutt’oggi il livello del lago ben al di sotto di quello naturale. Il lago è un ecosistema complesso e delicato e potrà tornare a essere riserva idrica strategica solo quando le condizioni lo consentiranno.