6 Novembre, 2024
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Lago di Bracciano, parte il processo per disastro ambientale

La fase dibattimentale del processo partirà l’8 Marzo 2022. L’ha stabilito la procura del Tribunale di Civitavecchia (Roma) che, insieme alle associazioni ambientaliste e al Comune di Trevignano, ha ammesso l’Ente di gestione del Parco Naturale Regionale Bracciano-Martignano quale parte civile. Il reato contestato è la captazione in esubero colposo dell’acqua del lago, che ha causato un’alterazione dell’ecosistema dell’area naturale protetta, sottoposta invero a vincoli e tutele per i siti Natura 2000.

«L’Ente di gestione regionale conferma anche nelle aule di tribunale la sua funzione pubblica a guardia e tutela dell’ecosistema», ripetono Vittorio Lorenzetti e Daniele Badaloni, rispettivamente presidente e direttore del Parco naturale regionale Bracciano-Martignano. Sul sito istituzionale dell’Ente Parco è disponibile un servizio di monitoraggio del bacino del lago, profondità massima 165 metri su 57 chilometri quadrati di estensione: partendo dal 1921, c’è la possibilità di analizzare le serie storiche del livello delle acque e, in tempo reale, si può poi riscontrare il volume degli impianti di captazione e prelievi registrati dal 29 luglio 2017. Ad oggi il dato indica come la quota idrica misuri – 126 cm dallo zero idrometrico, mentre l’abbassamento registrato nell’estate di quattro anni fa (-195,3 cm., un vero e proprio record negativo) causò gravi impatti sull’habitat ripariale utilizzato per la nidificazione degli uccelli e la deposizione delle uova dei pesci, sparite poi vegetazione sommersa e rare piante acquatiche perilacustri tra cui l’endemica “Isoëtes sabatina”, protetta dalla direttiva europea per il mantenimento di biodiversità e conservazione di habitat naturali. «I sopralluoghi effettuati tra luglio e settembre 2017 tra personale dell’Ente Parco e quello dell’Ispra, hanno evidenziato la riduzione, il degrado e la perturbazione degli habitat», riferisce un rapporto ambientale dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), «tali habitat hanno fortemente risentito degli effetti della riduzione continua dei livelli idrometrici del lago». Con 17 specie, ovvero un terzo di tutte quelle esistenti a livello Europeo, la flora a Bracciano è infatti la maggiore tra quelle nei i laghi continentali. Ma lo storico del livello delle acque dimostra però come solo nel 2014 l’indicatore fosse prossimo allo zero (-0,6 cm.). E’ fondamentale che il livello del lago torni a essere in linea con quello delle relative medie stagionali e che non si debba limitare l’analisi ad un momento o contesto specifico.

Come previsto dagli esperti, infatti, il lago è ancora molto lontano dal raggiungere il livello soglia: sarà un processo lento e graduale la cui tendenza è fortemente correlata alla quantità delle precipitazioni.  Ed è per questo motivo che l’Ente parco si è opposto a qualsiasi ipotesi di ripresa dei prelievi dal lago, essendo peraltro a tutt’oggi il livello del lago ben al di sotto di quello naturale. Il lago è un ecosistema complesso e delicato e potrà tornare a essere riserva idrica strategica solo quando le condizioni lo consentiranno.

 

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