Venerdì 19 novembre 2021 il Centro di Promozione Culturale della Parrocchia SS. Salvatore di Bracciano ha presentato il volume “Michelangelo” della Prof.ssa Alessandra Bertoldi, docente di Storia dell’Arte presso l’Istituto Paciolo di Bracciano.
L’autrice con la sua opera ha espresso “una ricerca appassionata e appassionante che fornirà agli studiosi di Michelangelo elementi nuovi di riflessione e riscontro visivo, facendo di questo studio un sicuro punto di riferimento nell’ambito della storia dell’indagine su questo supremo capolavoro, autentico pozzo senza fondo per la coscienza occidentale” (dalla prefazione di Claudio Strinati).
Di rilievo sono stati gli interventi del Prof. Claudio Marani e del Generale Bruno Riscaldati, i quali insieme alla relazione, di notevole spessore, della Prof.ssa Bertoldi hanno caratterizzato la serata di alto profilo culturale.
Il Parroco Don Fernando Cruz nel suo intervento ha voluto innanzitutto ringraziare la Prof.ssa Bertoldi per il prezioso lavoro su Michelangelo, il Generale Bruno Riscaldati quale moderato, lo Storico dell’Arte Prof. Claudio Marani per i suoi approfondimenti e l’orchestra “Crescendo” col Maestro Giuseppe Mercorillo per il contributo musicale, poi ha parlato del perché e della finalità del Centro di Promozione Culturale nato in Parrocchia tracciando un itinerario possibile per una crescita armoniosa della Comunità Parrocchiale.
Alcuni passaggi significativi: “Sono molto felice di avervi qui per partecipare al primo evento organizzato dal Centro di Promozione Culturale della nostra Parrocchia SS. Salvatore di Bracciano.
La presentazione di questo libro corrisponde in modo assoluto allo scopo del Centro che ora inauguriamo: offrire dal nostro inestimabile tesoro di cultura cristiana un’opportunità di condivisione, di riflessione e arricchimento umano.
Oggi iniziamo con l’arte.…L’opera della Prof.ssa Bertoldi…tratta in modo splendido ed esauriente materie che il Centro di Promozione Culturale si propone… La sua affascinante ricerca comprova che esiste infatti un’intima simbiosi fra religione, spiritualità, cultura e arte. Inoltre, il nostro patrimonio artistico nelle sue molteplici espressioni ha il suo punto di origine nella Parola interpretata, riletta e attualizzata. Questo dinamismo esegetico che implica intelligenza e creatività ha una funzione liberale e pertanto umanizzante… “Specialmente l’arte cristiana, bene culturale quanto mai significativo, continua a rendere un suo singolare servizio comunicando con straordinaria efficacia, attraverso la bellezza delle forme sensibili, la storia dell’alleanza tra Dio e l’uomo e la ricchezza del messaggio rivelato” (San Giovanni Paolo II “Allocuzione ai membri della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa in occasione della terza assemblea plenaria, 31 marzo 2000, n.3”). Pertanto, auspico che questa nuova realtà parrocchiale sia significativa “nell’espressione e nell’inculturazione della fede e nel dialogo della Chiesa con l’umanità” (GPII), così che sia privilegiato strumento per l’attuale evangelizzazione, in quanto aderisce intimamente al vissuto delle persone e corrisponda alle esigenze pastorali”.
Il Centro di Promozione Culturale, nel solco tracciato da Don Fernando, condivide l’enciclica “Spe salvi” del 2007 (salvati dalla speranza) di Benedetto XVI, nella quale si legge di “un cristianesimo moderno un pò sbiadito”, a vantaggio di una visione individualista del destino dell’uomo.
Dove la fede vacilla soccorrono l’arte e la poesia. È il miracolo di una civiltà con radici cristiane. L’idea del Giudizio finale sopravvive nell’arte, più che nella fede.
Ma anche gli artisti nel raffigurare il Giudizio non sempre ne hanno espresso il senso pieno ed autentico. Hanno dato più risalto alla “minaccia” che allo “splendore della speranza”.
Così descrive il Cristo Giudice della Sistina Heinrich W. Pfeiffer, tedesco, gesuita, professore di Storia dell’Arte Cristiana alla Pontificia Università Gregoriana nel libro “La Sistina Svelata”. Svelando il Giudizio, Pfeiffer ne mette in luce il senso non solo di minaccia, che è il primo che colpisce l’osservatore, ma di cristiana speranza.
L’augurio quindi che la speranza sia sempre fedele compagna di viaggio!
Franco Marzo