Unione di forze tra due associazioni da sempre attente alle tematiche sociali, quest’anno Click! e YARN Bombing Viterbo faranno sentire la loro voce in un momento di sensibilizzazione tutto dedicato alle donne che nel mondo hanno subito e subiscono violenza.
L’associazione Culturale Click!, punto di riferimento sul territorio in tema di Arti Visive & New Media, si unirà alla realizzazione di un’istallazione, da tempo progettata e curata da YARN Bombing Viterbo, che in linea con l’expertise maturata nell’ambito dell’utilizzo sapiente di tutti i tipi di filati e del materiale di riciclo, sta realizzando un allestimento che nel pomeriggio del 25 novembre vedrà uno spazio dedicato di via Saffi, suggestivamente invaso da centinaia di farfalle rosse, tutte realizzate a mano delle sue associate e dai tanti volontari che hanno voluto unirsi al progetto per dare il proprio contributo alla realizzazione dell’evento.
L’evento, aperto a tutta la cittadinanza e organizzato dalle nostre due Associazioni è dedicato a tutte quelle donne che nel mondo subiscono violenza sistematica, fisica, morale e psicologica, sempre tristemente e reiteratamente proveniente dall’universo maschile. Il nostro momento di sensibilizzazione unisce un allestimento scenografico a un flash mob, che vede il coinvolgimento delle tante donne che hanno raccolto l’invito di Click! e di YARN Bombing.
Il flash mob avrà inizio alle ore 16,00 da via Cavour, passando per piazza del Comune, con una sosta in piazza delle Erbe, per poi raggiungere via Saffi in un punto ideale di congiunzione tra le sedi delle due associazioni promotrici.
Tante parole di dolore e speranza voleranno insieme alle farfalle rosse e tante donne vestite di bianco, prenderanno parte ad un momento coinvolgente e suggestivo, che vorrà fortemente scuotere le coscienze di quelle persone che, speriamo numerose, si affacceranno per dare il loro contributo di solidarietà e vicinanza alle donne vittime di violenza.
Abbiamo usato il rosso, che ci riporta alle famosissime scarpe rosse – “zapatos rojos”- realizzate dall’artista messicana Elina Chauvetin in un’opera contro la violenza sulle donne e divenute ormai simbolo universale di questa giornata. Ma perché le farfalle? Perché questo insetto gentile è emblema di bellezza e libertà, di caducità ed eternità e rispecchia a pieno l’immaginario di trasformazione, vista quale rinascita di una creatura che, senza condizionamenti esterni passa dallo stato naturale di bruco a quello di larva, per diventare poi colei che danza libera tra aria e fiori.
Con questo simbolo vogliamo anche richiamare alla memoria il rapimento, la tortura e l’uccisione delle tre sorelle Mirabal, combattenti contro la dittatura di Rafael Trujillo in Repubblica Domenicana: Patria, Minerva e Maria Teresa, soprannominate dai compagni del movimento di opposizione “Hermanas mariposas”, ovvero sorelle farfalle.
Proprio quel barbaro episodio avvenuto il 25 novembre 1960, culminato con il sacrificio delle tre sorelle, fu la scintilla che diede inizio ad una ribellione che si concluse in seguito con la morte del dittatore Trujillo.
Ma quel 25 novembre segnerà soprattutto l’inizio delle lotte femministe in tutto il mondo e ne diventerà un simbolo, fino a quando, nel 1999 arriverà il riconoscimento ufficialeda parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che dichiarò quella data Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Tutto è partito dal sacrificio umano, come sempre accade. E proprio per rendere giustizia a quelle vite e alle migliaia di vite di donne di tutto il mondo che ogni giorno perdono dignità, rispetto e diritto ad esistere, che dobbiamo batterci, sensibilizzare, manifestare in piazza, per cercare di cancellare con tutte le nostre forze, questa orribile piaga dalle abitudini della nostra società.
Molte le associazioni e i singoli che hanno aderito all’evento rispondendo al nostro appello di condivisione. Alcune di loro hanno potuto partecipare da vicino alla realizzazione, altre si sono unite a noi in una vicinanza virtuale e hanno realizzato eventi paralleli nelle loro regioni, ci piace ricordarle tutte:
Un filo che Unisce, Cavriago (RE) – Le Farfalle di Cella, Cella (RE) – Scambiamente, Traversetolo (PR)
– Auser, e Creattivamente, Gattatico (RE) – Capurso (BA): Circolo Acli Luisa Bissola – Artistika Segni di Puglia, Università Terza Età – Comune di Oratino in collaborazione con Le stelle filate – (CB) – Yarnbombing Trivento (CB) – Comune di Celleno (VT) – Ass. Imparare è facile, Grottaferrata e Marino (RM) – Solidarietà al Quadrato, Roma – Ass. GIVA, Roma – Centro di Aggregazione Sociale, Tortolì (NU)
Da una amministrazione vicina e attenta, ci giunge anche il sentito contributo del Comune di Celleno, che aderisce con una iniziativa mattutina che vedrà coinvolte diverse realtà territoriali che daranno il massimo risalto all’iniziativa, raccontando in maniera incisiva e coinvolgente, quanto c’è ancora da lavorare contro il dilagare della violenza di genere. L’amministrazione comunale, il Centro Sociale Anziani, la scuola media “Pio Fedi”, con diversi volontari e volontarie, danno appuntamento a chi vorrà intervenire il 25 novembre 2021 alle ore 11,00 a Piazza della Repubblica davanti al Municipio del paese de “Il Borgo fantasma”.
Ci onoriamo di riportare qui una particolare manifestazione di solidarietà che ci viene direttamente da Maria Grazia Cucinotta, coordinatrice dell’ Associazione Vite senza Paura : “Ringrazio l’associazione YARN Bombing Viterbo per tutto il loro operato tra donne per le donne. Un filo che unisce e diventa un messaggio attraverso le loro mani”.
Ringraziamo gli artisti: Emanuela Galeotti, Mauro Carbone, APS Cosmopolitan, che hanno voluto contribuire all’istallazione con una loro opera.
L’appuntamento è a Piazza delle Erbe giovedì 25 novembre alle ore 16.