26 Dicembre, 2024
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Puntare sul minibasket, ecco il perché. E i benefici

Un’impennata, un rimbalzo per utilizzare un termine più caro agli amanti della pallacanestro. Così potremmo chiamare il fenomeno che sta accompagnando l’apertura della nuova stagione sportiva dopo un periodo buio e di inesorabile diminuzione di collettività. È vero, per il Bracciano basket non è una novità partire, già nei mesi di ottobre e novembre, con un’ottantina di iscritti al minibasket, ma questa volta è diverso: questa volta c’è qualcosa in più. Il rimbalzo di cui si parlava viene chiamato in causa sicuramente per il numero degli iscritti, balzato subito a dati molto importanti, ma anche per l’entusiasmo condiviso tra ragazzi, atleti e tutto lo staff. La capacità di proporre continuità anche in un periodo in cui non potevamo essere a contatto diretto con tutti i nostri tesserati, con allenamenti online, progetti, iniziative, giochi…
Ci ha garantito stabilità e programmazione continuativa. Tanti sono tornati nella palestra che già conoscevano, ma tanti altri sono stati “trasportati” dall’aria nuova che si respira nel Palaprovincia. Abbiamo ripreso con un ottimo gruppo pulcini (annate 2016 e 2015), i più piccolini della famiglia. Loro, attraverso un contesto “affabulato” e divertente creato dagli allenatori, affrontano degli allenamenti nei quali possono lavorare su tantissimi aspetti della loro persona: gli schemi motori, le senso-percezioni e i prerequisiti delle capacità coordinative.
Il tutto scoprendo la palla e ciò che identifica lo sport specifico del basket. Tutte le piccoli grandi cose citate si svilupperanno maggiormente nel gruppo scoiattoli (annate 2014 e 2013) e in quello aquilotti (2012-2011). In queste categorie naturalmente si inizia a parlare anche di vera e propria pallacanestro: in riferimento e in relazione ai primi riferimento del gioco.
La fanno da padrone degli esercizi chiamati “giochi di potere”, che consentono al piccolo atleta di sviluppare ciò che poi sarà fondamentale nel basket, ma anche nella vita: la capacità di scelta, l’autonomia. I più grandi del minibasket sono gli esordienti (nati nel 2010): è il passo che collega il mondo del minibasket a quello del settore giovanile, in cui ci si concentra maggiormente sui cosiddetti fondamentali. È il gruppo che fa da collante e da ponte tra due universi paralleli, ma in necessaria continuità.
Già in questo periodo si stanno organizzando, compatibilmente al rispetto dei protocolli sanitari, amichevoli, concentramenti o feste per i più piccoli: l’emozione dello staff e dei ragazzi di tornare a confrontarsi con altri atleti è impagabile, oltre che essere uno strumento necessario e fondamentale nella crescita della persona e dell’atleta.
Tornando alla domanda iniziale: perché il minibasket? Ci sono tante risposte: è uno sport di squadra, la condivisione è parte integrante, ma come lo è l’autonomia, in quanto ognuno sarà chiamato a fare delle scelte che siano libere e responsabili. Il tutto seguendo dei principi di collaborazione, di bene comune e senza dimenticare mai il divertimento, che è alla base di ogni singola giornata vissuta su un campo da basket.
“Minibasket for Life” è la frase utilizzata dal comitato federale nazionale che fa riferimento allo schema della pallacanestro integrata: il minibasket al centro, la pallacanestro giovanile e quella senior come cerchi concentrici più esterni fino ad arrivare a quello più grande che rappresenta la vita. Il nostro obiettivo è la crescita totale del bambino, sotto tutti i punti di vista. In questo progetto la pallacanestro è “solo” un meraviglioso strumento per fini più grandi.

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