“L’impatto della pandemia sull’economia e sull’occupazione è paragonabile soltanto a quello di un evento bellico, un trauma che come sostiene il Presidente dell’Istat Blangiardo, rischia di lasciare effetti permanenti. Preoccupa, in particolare l’aumento del numero di donne entrate nella categoria dei cosiddetti “lavoratori inattivi” per far fronte agli impegni familiari, alle quali occorre garantire il rientro nel mondo del lavoro attraverso incentivi e sostegni adeguati. La crescita significativa del Pil pari al +6,3% nel 2021, deve essere l’occasione per accelerare i processi di transizione in atto sanando le inefficienze che caratterizzano il mercato del lavoro, basti pensare ai circa 400mila posti vacanti che le imprese non riescono a coprire. In tal senso, il fenomeno del ‘mismatch’ tra domanda e offerta di impiego è una di quelle distorsioni che occorre affrontare coinvolgendo non soltanto istituzioni e parti sociali ma anche scuole e università al fine di implementare gli strumenti di affiancamento e reinserimento professionale nonchè i programmi di formazione e riqualificazione.” Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito ai dati Istat sui posti di lavoro persi dalle donne.