22 Novembre, 2024
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Ancora un Natale in sofferenza. Ma noi continuiamo a sperare

In questa stagione il tempo è grigio, incerto, ma vortica nell’aria un leggero soffio di ottimismo, un sapore di festa, di ferie e di libertà. Le città cambiano volto, le vetrine si addobbano, le strade si illuminano e si riempiono di curiosi e visitatori. In ognuno cresce la voglia di stare insieme e divertirsi. Veniamo da un lungo periodo di stress, sacrifici, chiusure, morti e avremmo il diritto di rilassarci. Ma siamo ancora alle prese col Covid e con le sue varianti. La lotta al virus va benino, ma le varianti crescono e rischiamo ulteriori danni alla salute, all’economia e al lavoro. Il Governo adotta ulteriori misure per prevenire un nuovo lockdown. La ricerca medica va avanti è attendiamo con ansia nuovi sviluppi. Siamo consapevoli e, per Natale, tutti desidereremmo poter fare in piena libertà gli acquisti e i preparativi e trascorrere momenti lieti con amici e parenti. Ma il virus è subdolo e minaccia seriamente la nostra salute, senza la quale è impossibile godersi la vera e piena libertà.
Che non manchi il buonsenso
Da molti viene il plauso al Governo per le misure in atto e quelle contenute nell’ultimo D.L.. Si tende a scongiurare una contagiosità incontrollata al fine di trascorrere non solo il Natale ma anche il cenone e il Capodanno con i propri cari. A noi non dovrà mancare il buonsenso e continuare ad agire con prudenza e mantenere l’uso della mascherina, l’igienizzazione delle mani, la distanza di sicurezza e fare il vaccino. In fondo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle che la prevenzione è un valido contrasto al virus. Perché non dovremmo continuare a farlo per il nostro bene e il bene dei nostri figli? Cosa ci impedisce di farlo? In teoria niente in pratica una serie di discorsi arzigogolati, alcuni seri, moltissimi presunti e fallaci, infarciti di pseudoscienza, ideologie, sentito dire, ignoranza e narcisismo.
Un (altro) nemico sconosciuto
Critiche al complesso delle misure adottate potrebbero avere una qualche giustificazione morale e giuridica che in tempi non di pandemia troverebbero la loro legittimità. Il mondo si è trovato però di fronte a un nemico sconosciuto, per annientare il quale non avevamo le armi appropriate. È di questi giorni la scoperta in Africa della variante Omicron, che a detta degli esperti risulterebbe essere molto contagiosa. Di essa non abbiamo però ancora il grado di pericolosità. Intanto i ricoveri in terapia intensiva e i decessi crescono e si ripristina la chiusura delle frontiere dei Paesi con contagiosità crescente.

Convincimenti rettificati
In questo clima, come restare sereni e continuare a enfatizzare posizioni personali e discutibili sul green pass e sui vaccini? Perché non fare tesoro di quei no-vax che incappati in terapia intensiva hanno pubblicamente corretto i propri convincimenti invitando “i compagni di cordata” a vaccinarsi per non rischiare la morte? Il Ministro della salute ha fatto un appello a non abbassare la guardia; il Papa ha annunciato che gli appuntamenti di Natale saranno contenuti e senza raggruppamenti di fedeli.
Accorgimenti che mirano a tutelare la salute di tutti, non a discriminare qualcuno, e prescindono dal credo, dalla razza, dal colore della pelle, dalle proprie convinzioni culturali, filosofiche e politiche.
La speranza
Il Natale che viene ci regali un momento di silenzio e di consapevolezza; susciti una profonda riflessione personale, per chiedersi qual è il senso della vita, se il proprio comportamento è corretto, se si è in pace con sé stessi, con l’Umanità e con la Natura.
E se ti accorgi di non essere in clima di collaborazione è il momento giusto per una revisione, per aprire gli occhi e alzare lo sguardo e scoprire che fuori di te c’è un mondo d’amore che ti aspetta.
Franco Marzo

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