Cari lettori, cari cittadini,
Il 2021 si sta per concludere, lasciandoci una situazione pandemica, politica ed economica che forse le nostre generazioni hanno mai avuto. Nel ringraziare tutti i nostri lettori, che sempre più numerosi ci leggono, vorrei tentare di portare a tutti noi, o voi, alcune domande, che speriamo trovino la giusta attenzione nella classe politica del nostro Paese e del nostro comprensorio Sabatino, e non solo.
La crisi peggiore
Siamo dentro la più grave crisi degli ultimi 80 anni. La crisi economica e sociale si intreccia con quella della pandemia e ambientale, in un mondo che vede trasformazioni profonde degli equilibri economici e politici. Le conseguenze della crisi sono drammatiche, gli esiti incerti. Non esistono soluzioni facili a problemi difficili. Eppure, se sapremo comprendere che la crisi è una opportunità di cambiamento, possiamo uscirne. Se sapremo cogliere il vento che spira a favore di una modernizzazione ecologica dell’economia e di una transizione ecologica, sarà possibile costruire uno sviluppo durevole, ecologicamente sostenibile e socialmente equo. Non è un sogno, è una cosa possibile.
Alcuni interrogativi
Avanzo a titolo di esempio alcune domande: quali saranno le proposte per il cambiamento nell’epoca della crisi del neoliberismo? Quali le scelte programmatiche? Quali e come coinvolgere le forze (sociali, intellettuali, territoriali, politiche) per la definizione dei programmi di Governo? E per la costruzione del nuovo, quali correzioni apportare al modo d’essere? E di quale cultura politica concreta dovranno avere le forze politiche?
Se i compiti sono così impegnativi, allora non serve ritagliarci una nicchia, ma occorre determinare un baricentro ampio, coesivo ed ordinatore. Questa rinnovata idea, quindi, mira alla costruzione di un qualcosa di veramente diverso.
La salute del pianeta si è aggravata. I cambiamenti climatici costituiscono una minaccia temibile, il consumo di risorse naturali cresce a ritmi insostenibili, l’inquinamento compromette gli equilibri della biosfera. Eppure, se sapremo costruire una risposta politica globale alle sfide ambientali – una transizione ecologica, che affianchi alla nuova rivoluzione industriale della qualità eco-ambientale e un profondo mutamento culturale con nuovi stili di vita – sarà possibile evitare il peggio e lasciare alle future generazioni un pianeta abitabile. Non è un sogno, è una cosa possibile.
L’altro aspetto
Ma c’è un altro aspetto del nostro progetto che va sottolineato. È quello di poter essere una voce critica e uno strumento innovativo del nostro territorio. E’ giusto contribuire al superamento della frammentazione: è tempo di superare il nichilismo dello sconfittismo, è tempo di progettare il futuro e dare prospettive alle generazioni future. Questo ci chiede la società civile e le nuove generazioni.
Siamo convinti che la storia non è finita e che serva il cambiamento, che servano idealità e concretezza, che vada costruita un’Italia diversa compreso il nostro comprensorio tutto a nord di Roma o Città Metropolitana.
Questo è il nuovo e positivo terreno per rilanciare il dialogo, per considerare le diversità come una ricchezza con cui trovare le convergenze e non considerarle solo argomenti polemici per giustificare sé stessi e per usarle nei calcoli di bottega. Questo modo d’essere è già stato sperimentato, è pratica vecchia ormai e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. I tratti necessari per realizzare un simile progetto sono l’autonomia, il radicamento nelle coscienze della gente, lo spirito costruttivo e unitario, la fermezza nelle posizioni ideali, la combattività di fare opinione ma mai faziosa e di parte.
Questo progetto, se saremo d’accordo, lo dovremo sottoporre ad altri per costruire insieme, per essere protagonisti insieme. Tutto ciò non si realizzerà da soli e in tempi brevi. Dobbiamo esserne consapevoli e dotarci di perseveranza e pazienza. Dobbiamo essere una piccola parte che insieme ad altri si assume la responsabilità di avanzare la proposta e di lavorarci su.
Le tante ferite dell’Italia
L’Italia è ferita dalla crisi economica, resa ancora più fragile dal degrado del sistema politico e dal Covid19. La fiducia verso il futuro sembra essersi smarrita. Eppure, se sapremo far leva sulle energie di un Paese che ha non solo una antica storia alle spalle, ma anche grandi potenzialità per il futuro, l’Italia può farcela. Non è vero che siamo destinati al declino. L’ambiente e l’economia verde, lungo una via italiana alla transizione ecologica, rappresentano una leva decisiva per uscire dalla crisi. Una nuova frontiera per dare al nostro Paese un ruolo in Europa e nel mondo. E’ un’idea dell’Italia che scommette sul futuro. Non è un sogno, è una cosa possibile.
Le sfide
Ma non c’è riformismo possibile, in questo nostro tempo, se non mette al centro le sfide dell’ambiente, della sostenibilità dello sviluppo, della conversione ecologica dell’economia. Con questa consapevolezza vogliamo offrire questo nostro contributo di idee e di proposte per rilanciare l’economia nel nostro comprensorio Sabatino.
L’importanza del “fare rete”
Credo che possiamo farcela. Come associazione culturale “L’agone nuovo”, se le condizioni lo permetteranno, incalzeremo i nostri amministratori a scelte coerenti, unitarie, con l’intento di non disperdere risorse, aumentare la possibilità di sviluppo, con tutte le nostre forze e gli strumenti, tra i quali il nostro sito (www.lagone.it) rinnovato è reso operativo dal dicembre 2020 .
Dobbiamo costruire la nostra rete di collegamenti. Farlo con attenzione superando l’attuale insostenibile situazione che ha troppi margini di precarietà dipeso dalle situazioni economiche e della instabilità attuale. Dobbiamo stare nella rete e fare rete. Questo implica rilanciare tutti gli strumenti in nostro possesso. Aprire pagine di “facebook”, sia nazionali che locali, entrare in contatto con il mondo che aspetta e le associazioni territoriali, cosa che abbiamo comunque fatto.
E tutto ciò va insieme alla considerazione piena delle persone perché quello che pensiamo di fare è finalizzato alla partecipazione, e verso le attese dei cittadini. Serve poi una particolare attenzione agli strumenti dell’informazione, che speriamo di farlo sempre con la massima responsabilità e al servizio di tutti che ci guardano e ci leggono numerosi.
E’ mio dovere ringraziare pubblicamente la Redazione tutta e i membri del Consiglio di Amministazione che hanno contribuito con il loro lavoro volontario al mantenimento e consolidamento dell’associazione.
A tutti voi, cittadini e lettori, il nostro augurio di buon Natale e felice anno 2022. Sosteneteci sempre. Grazie
Giovanni Furgiuele
Presidente dell’associazione culturale