Le statistiche hanno portato a dati negativi per l’anno 2020, certamente per il fattore Covid, ma sono dati ormai che ci ritroviamo alle spalle. Segnali incoraggianti provengono da tutti i fronti, l’ultimo report pubblicato sull’andamento delle compravendite estere dimostra un forte aumento di richieste proprio nel Lazio (+54,54%) dove si prediligono le case con spazi esterni (+75,85%) e ristrutturati o nuovi o comunque in buone condizioni (+66%). Tutto ciò a dimostrazione che il nostro territorio ha potenzialità da non sottovalutare.
Nell’anno della pandemia il settore immobiliare ha tenuto grazie alla fascia di acquirenti medio-alta perché il lockdown ha dato loro la spinta a cambiare casa o acquistarne una seconda di qualità, con giardini, piscine e soprattutto ampi spazi esterni. Ma proprio nell’anno della pandemia il settore ha tenuto soprattutto grazie all’incremento d’interesse da parte di stranieri.
E se le zone collinari e anche quelle isolate hanno avuto un grosso exploit, ciò vale anche per i centri storici dei paesi che hanno dimostrato attenzioni turistiche: quindi il centro storico di Bracciano con le sue vie piene di locali e ristorantini caratteristici e il centro storico di Trevignano Romano, che ha sempre avuto un’attenzione in questa direzione, si trovati al centro dell’interesse di acquirenti stranieri, grazie anche agli incentivi statali di ristrutturazione. L’ansia di una nuova reclusione ha portato quindi a un movimento di acquirenti sempre in crescita, portando a un radicale cambiamento degli stili di vita e quindi delle preferenze sia di stranieri ma anche di italiani. Americani, tedeschi e inglesi sono tra i principali interessati all’acquisto di immobili in Italia. La cosiddetta “voglia d’Italia” non viene frenata perciò da una pandemia mondiale, ma viene addirittura incoraggiata. I primi trimestri dell’anno 2021, rispetto a quelli del 2020, registrano quindi una forte impennata e sono caratterizzati da continui segni “+”: gli Stati Uniti hanno un +23,39%, seguiti dalla Germania con un +14,51%, il Regno Unito (+10,24%) e l’Olanda, con un + 6,28%. Ciò sta a dimostrare che i mesi di chiusura dei confini sono stati di studio e ricerca, e la riapertura delle rotte li ha trasformati in concretezza, mostrando un trend assolutamente positivo e impennate significative. Questo fenomeno a nostro avviso non va ignorato ma incentivato. Proprio per questo investiamo ogni anno nelle fiere in presenza all’estero. Il 2022, dopo lo stop forzato causa Covid con dovuta disdetta a Utrecht a marzo 2020, lo abbiamo già programmato in 4 tappe fondamentali.