Il virus non molla la presa, attacca gli operatori sanitari e gli ospedali rischiano il collasso. “Chissà se oggi – commenta il Segretario Nazionale della Ugl Salute Gianluca Giuliano – chi ha negli anni sottoposto senza alcun criterio la sanità italiana a tagli e impoverimento ora si interrogherà sul danno causato ai cittadini e all’Italia intera”. Il sindacalista prosegue: “L’aumento vertiginoso di contagiati coinvolge in maniera significativa il personale dei Pronto Soccorso e dei reparti degli ospedali. Ad oggi si conta in circa 25.000 unità il personale che, tra infermieri e medici, è sospeso o perché positivo al virus o perché in attesa di tampone. Una situazione che definire allarmante è un eufemismo. Chi può andare a prestare la propria opera sul posto di lavoro si trova così in condizione di non avere possibilità di riposo venendo sottoposto a turni massacranti, che spesso si svolgono in luoghi che, per l’afflusso di pazienti, mezzi a disposizione e sicurezza si trasformano in gironi danteschi. Tutto questo, vale la pena ricordarlo sempre, a fronte di stipendi medi che li pongono in coda rispetto alla stragrande maggioranza dei colleghi europei. Se è vero che si raccoglie ciò che si semina questo ennesimo quadro certifica l’assoluto fallimento delle decisioni assunte dalla politica nei confronti della sanità italiana. Non si può attendere per prendere provvedimenti – conclude il sindacalista – perché questa quarta ondata rischia di mettere il paese definitivamente in ginocchio”.