“Un recupero straordinario di 200 opere d’arte, di capolavori importanti e assoluti. In gioco non c’è soltanto il valore economico, ma quello identitario e culturale, che verrà sviluppato in tutta la sua potenza nel momento in cui le opere torneranno nei luoghi di provenienza da cui sono state trafugate”. Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini, è intervenuto oggi alla conferenza stampa di presentazione dei recenti ritrovamenti frutto delle attività di contrasto al traffico illecito di beni culturali svolta dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e del resoconto del lavoro svolto nel corso del 2021.
“Il lavoro dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale è eccellente e stimato in tutto il mondo ed è motivo d’orgoglio per l’intero paese che è ormai riconosciuto come leader nella lotta al traffico illecito di beni culturali. Questa operazione – ha aggiunto il ministro – rientra in quella che abbiamo portato al centro della Dichiarazione di Roma, documento finale del G20 Cultura, per sensibilizzare la comunità internazionale nel contrasto al traffico illecito di opere d’arte. Come per il progetto “100 opere tornano a casa” – ha proseguito Franceschini – anche questi reperti archeologici torneranno, grazie a un grande lavoro scientifico, nei musei territorialmente più affini a ciascuno di essi: sarà una grande operazione che valorizzerà il nostro straordinario paese come museo diffuso”.
Il ministro ha poi concluso con un riferimento al nuovo regime sanzionatorio dei reati al patrimonio culturale, al centro di un provvedimento legislativo da poco approvato all’unanimità dal Senato e ora all’esame della Camera dei Deputati: “Sono sicuro che in un tempo molto breve il nuovo regime sanzionatorio diventerà legge e questo aiuterà molto a contrastare i traffici illeciti e a far capire quanto è grave danneggiare o rubare il patrimonio culturale del nostro paese che è la base di tutta la nostra storia”.