Il 2021 è stato un anno record per l’immobiliare in Italia con oltre 700.000 compravendite. Complice un 2020 molto difficile per il settore immobiliare a causa del lungo lockdown, nel 2021 ricco di incentivi fiscali per la ristrutturazione e dei tassi di mutuo per la prima casa molto vantaggiosi, gli operatori del settore immobiliare hanno infatti registrato un anno record, il migliore degli ultimi 15 anni.
Secondo il sondaggio realizzato online questa settimana da Vorrei.it, proptech specializzata nella valutazione degli immobili online, il 69% degli agenti immobiliari intervistati ritiene che il 2021 sia stato un anno eccezionale, forse irripetibile. All’inizio del 2021 si prevedeva un anno di ripresa, dopo un 2020 frenato dal Covid-19, ma non così importante. La possibilità di acquistare casa con imposte ridotte per gli under 36 e mutui a tasso fisso inferiore all’uno per cento hanno invece attratto molti giovani, decisi ad abbandonare la locazione per diventare proprietari immobiliari.
Gli agenti immobiliari, scelta preferita dagli italiani
L’aumento delle compravendite registrate dagli agenti immobiliari ha confermato inoltre la tendenza dei proprietari a rivolgersi ad operatori qualificati per vendere casa, affidando il loro immobile a uno dei 17.000 agenti immobiliari attivi in Italia, prevalentemente organizzati in piccole realtà imprenditoriali, con agenzie che nel 43% dei casi sono composte da meno di tre addetti.
“Il mediatore immobiliare è visto in Italia come il brutto anatroccolo della filiera del mattone, mentre all’estero è ritenuta una delle migliori professioni da esercitare. È un lavoro che necessita di molte soft skill per essere svolto con successo e molto spesso ci si dimentica che innesca business per geometri, architetti, notai, banche, assicurazioni e imprese edili per milioni di euro!”, afferma Ivan Laffranchi, Ceo di Vorrei.it.
Le previsioni per il 2022
“Per il nuovo anno ci si aspetta un primo semestre in crescita per i settori business, affari, immobiliare con un aumento dei prezzi, in particolare sulle piazze di Milano e Torino. A meno che il mercato venga raffreddato da nuove limitazioni o da nuovi lockdown, che naturalmente nessuno si augura”, conclude Ivan Laffranchi.