22 Novembre, 2024
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Covid, le conseguenze e il bonus psicologico

La pandemia da Covid-19 ha profondamente sconvolto la vita quotidiana dell’umanità intera, causando così anche un grave peggioramento delle condizioni di vita dal punto di vista della salute mentale.
Infatti secondo uno studio condotto dalla Fondazione The Bridge la pandemia ha causato un peggioramento delle condizioni di vita e di salute degli utenti già in carico ai servizi di salute mentale; si è raggiunta infatti una diminuzione dell’aderenza al trattamento del 68% e incremento del rischio di suicidi del 63%.
Inoltre nella popolazione generale il rischio di sviluppare sintomi ansiosi, depressivi e stress correlati è arrivato al 95%; l’aumento di dipendenze patologiche è del 90%; è aumentato anche il consumo di farmaci non soggetti a prescrizione come gli ansiolitici e gli psicotropi dell’85%.
La situazione è drammatica, tanto che il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi David Lazzari ha spiegato che in Italia il 31% della popolazione al di sopra dei 18 anni vive una situazione di stress psicologico; una percentuale che sale al 50% sotto i 18 anni.

Proprio a causa di questi dati il governo italiano ha deciso di prendere dei provvedimenti che possano aiutare le persone in difficoltà ad ottenere un supporto per risolvere le proprie problematiche.
Questo supporto è il cosiddetto “Bonus psicologo”. Tale provvedimento era stato inserito nella legge di bilancio del 2022, per poi essere successivamente ritirato. A seguito però di una petizione, il governo è stato costretto a riprenderlo in considerazione per essere approvato nella notte tra il 16 e 17 febbraio 2022.
E’ ora possibile, per tutti coloro che abbiano un reddito inferiore ai 50mila euro annui, richiedere di poter usufruire dei vantaggi del bonus.
Ciò che accadrà è che saranno stanziati 20 milioni totali: 10 dei quali verranno messi a disposizione dei cittadini, per un totale di 600 euro annui a richiedente; gli altri 10 invece serviranno a reclutare professionisti specializzati in crisi da stress post-traumatico.
E’ Questo un provvedimento che in realtà è arrivato tardi in Italia rispetto agli altri paesi europei, ma di certo è un grande passo avanti per il nostro Paese in ambito sociale.
Alessia Sechi 
Fonti: ilfattoquotidiano.it ; Il sole 24ore; La Repubblica

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