5 Novembre, 2024
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Al “Salvo d’Acquisto”… come nell’opera di Luigi Pirandello

Festa di carnevale a scuola, per guardare al futuro con una rinnovata libertà

Il carnevale rappresenta la tradizione più antica del nostro Paese, con centinaia di celebrazioni in tutte le parti d’Italia.

A scuola, però, alle volte si tende a porre un veto, o a imitarne l’espressione, con un livellamento delle maschere nella realizzazione di costumi, uguali per tutti, simboleggianti un particolare portante, magari di un progetto curricolare.

Ma la capacità di mascherarsi in fondo è una conquista, soprattutto per i più giovani, nonché una libertà di espressione e creatività.

Attraverso una maschera si impara a “far finta di”, a mettersi nei panni di qualcun altro. Mi riferisco soprattutto al loro mondo interiore, all’interno del quale i ragazzi riescono a capire quale è la differenza tra sé e gli altri, soprattutto iniziando a comprendere (e apprezzarne) anche i differenti punti di vista

Ma quest’anno i nostri studenti hanno aperto gli occhi e insieme ai genitori hanno deciso di dare libero sfogo alla fantasia, alla creatività, alla realizzazione, anche artigianale, di originali maschere, che si potessero comunque identificare, dal punto di vista cognitivo e dello sviluppo emotivo, con le loro personalità.

Dopo due anni di rigide regole e restrizioni, gli alunni del “Salvo d’Acquisto” hanno vissuto in modo diverso una giornata di festa in tema carnevalizio, senza però mettere da parte quello che sta accadendo in Ucraina, nonché gli orrori e le preoccupazioni del momento. Il tutto per trasmettere ai coetanei, ai docenti presenti e anche alle loro famiglie la sensazione di allegria e condivisione in questo periodo dell’anno, come contributo alla resilienza, volta a superare gli ostacoli e a continuare a combattere per il ritorno alla libertà. Evento riuscitissimo con lo spirito tipico delle autentiche “festa di famiglia”.

In fondo il “cambio d’identità” che ci è concesso con il travestimento può essere visto come una forma di evasione, proprio come accade ne “Il fu Mattia Pascal”. Nell’opera il protagonista, dopo aver letto la falsa notizia sulla sua morte, in seguito a un attimo di sgomento, viene colto da un’improvvisa speranza: lasciandosi alle spalle la vecchia identità, Mattia Pascal può essere libero di assumerne un’altra e ricominciare una nuova vita.

Evadere dai problemi che ci opprimono e liberare la mente dalle preoccupazioni: è forse un concetto che, soprattutto ai giorni odierni, ben si collega alla maschera di Carnevale. Ridere, scherzare e divertirsi per i nostri studenti hanno rappresentato nient’altro che un modo per ripudiare i brutti pensieri e fuggire via da loro, cercando così di purificarsi e rinascere… proprio come fece il protagonista  del celebre romanzo pirandelliano!

Claudia Amoroso, professoressa

 

 

 

 

 

 

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