L’iniziativa dell’istituto comprensivo di Bracciano al via dall’8 marzo
L’8 marzo nell’aula magna dell’IC di Bracciano si è avviato un progetto finanziato dalla Regione Lazio e che vede come ente promotore l’associazione “Percorsi di crescita” nella persona della dottoressa Garofalo (presidente, ndr) per avviare una seria riflessione sul tema delle differenze di genere. Incardinato all’interno dei percorsi di “Cittadinanza e Costituzione”, il progetto persegue l’obiettivo di fornire ai docenti le competenze necessarie per accompagnare gli studenti in un’attività di conoscenza-accettazione di sé. Una prima fase è rivolta alla formazione dei docenti prodromica alla realizzazione di attività rivolte agli studenti basate su metodologie attive.
I progetti rappresentano la possibilità di realizzare situazioni di apprendimento significative che non sono in contrasto con la didattica, ma sono complementari e fortemente motivanti: senza rinunciare ai contenuti i percorsi proposti favoriscono il protagonismo attivo e momenti per sviluppare l’auto-riflessività.
La possibilità di lavorare in rete con l’istituto paritario “Salvo d’Acquisto” favorisce la valorizzazione delle professionalità e la costruzione di un curricolo verticale per una scuola in movimento che fa del cambiamento non un nemico da combattere, ma una sfida da raccogliere ogni giorno. Le istituzioni scolastiche, agenzie formative per eccellenza, si trovano in prima linea ad affrontare un tema che entra prepotentemente nella vita degli studenti e che li rende tormentati tanto da sviluppare atteggiamenti di autolesionismo o di aggressività nel disperato tentativo di urlare silenziosamente il profondo conflitto che li lacera.
La forzata limitazione della socialità in seguito alla pandemia, la solitudine che ha segnato questi due anni ha prodotto mutamenti importanti nei nostri studenti e, soprattutto, ha favorito un precoce processo di ricerca della propria identità di genere, non sempre lineare e di facile gestione. Il nostro obiettivo è far riflettere sugli stereotipi, promuovere l’espressività individuale e di gruppo stimolando il cambiamento del singolo favorendo l’espressione della propria unicità e diversità nel contesto classe. Tra i banchi di scuola e fuori dal contesto scolastico con un “urban game”, gli studenti potranno imparare a conoscere se stessi e a vivere le scelte altrui con rispetto, senza pregiudizi ma con la mente libera da ogni condizionamento. Educare alla differenza, consapevoli che la diversità è ciò che rende ciascuno unico e speciale ma, soprattutto, formare cittadini consapevoli in grado di costruire una società libera da ogni stereotipo o pregiudizio.
Lucia Lolli, dirigente scolastico