La settimana si chiude con la strage della stazione, un missile piomba sui civili in fuga e causa almeno cinquanta morti, altro che spiragli di pace, qui si arriverà alla fine del conflitto bellico solo quando uno dei due contendenti alzerà bandiera bianca. Russia e Ucraina combattono, mentre l’Italia aggiunge ai santi, ai poeti, ai navigatori, ai colonizzatori e ai trasmigratori anche gli opinionisti, che c’è la fila di gente pronta a parlare e straparlare, soprattutto in tv. Pare che – ma è tutto da vedere – la tv di Stato metterà un tetto salariale alle ospitate, che al solo pensiero di chi paga il canone per assistere a litigate televisive epocali vengono le bolle. Il problema è che si ascoltano le urla, e mentre tutti pensano di avere la verità in mano, nella zona degli Urali le vittime aumentano giorno dopo giorno. Soprassiedo sulla storiella dei condizionatori, che è una caduta di stile senza eguali, e annoto come le sanzioni contro la Russia facciano più male agli italiani che a Putin. E così, sembriamo davvero quel marito che per far dispetto alla moglie si taglia gli attributi.
Massimiliano Morelli