La presente missiva, che indirizziamo alla Direzione Strategica della A.S.L. di Viterbo, al Prefetto di Viterbo, alla Procura della Repubblica di Viterbo, all’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Viterbo, al Presidente della Regione Lazio ed all’Assessore alla Sanità della Regione Lazio con l’auspicio di ricevere urgente riscontro, si rende necessaria per denunciare la gravissima insufficienza di personale infermieristico e sociosanitario e le condizioni lavorative oltremodo lesive della dignità morale e professionale dei lavoratori presso il presidio ospedaliero di Belcolle, H.U.B. di riferimento per i cittadini di Viterbo e provincia (317.000 persone circa).
Questa grave carenza di personale interessa pressoché tutte le articolazioni della sanità pubblica viterbese, non solo i servizi ed i reparti di cui abbiamo, da troppo tempo ormai, denunciato l’emergenza, esempio emblematico ne è il reparto di cardiologia, ma anche nei reparti dedicati all’assistenza a malati che risultano positivi al tampone per la rilevazione del SarsCov-2. Qui la drammatica situazione è sotto gli occhi di tutti, eppure si fa finta di non vedere o non si vuole vedere: infermieri, medici e operatori socio sanitari sono esausti, logorati da ore e ore di lavoro in condizioni estreme ed in un numero non sufficiente, tale da rischiare quotidianamente di compromettere i normali livelli di assistenza e stremati dal continuo proliferare di problematiche legate a stress psico-fisico lavoro correlato, causato dall’insufficienza organica, dal demansionamento di infermieri ed o.s.s., dalla continua riorganizzazione dei servizi e dei processi sanitari all’interno dell’ospedale. A tal proposito segnaliamo nuovamente come non siano stati ripristinati servizi essenziali come la degenza ematologica e la degenza ortopedica; se tutto ciò non fosse già abbastanza grave, aggiungiamo che oggi sarà nuovamente sospesa la degenza di week surgery e anche gli interventi chirurgici programmati subiranno un’ennesima decisa contrazione. Queste riorganizzazioni dei servizi sanitari e dei reparti ospedalieri, contrazioni e sospensioni arbitrariamente decise dalla Direzione Strategica della A.S.L. di Viterbo ancora oggi nonostante il termine dello stato di emergenza sanitaria, sono tutt’ora poste in essere per organizzare l’accorpamento dei posti letto secondo il criterio della positività al tampone per la rilevazione del SarsCov-2; ad oggi sono oltre 86 i posti letto occupati da malati di varia natura ed entità ma che positivi al tampone e quindi ospitati in questi grandi reparti ma assistiti da poco personale, sovraccaricato, demansionato, mortificato ed ormai esausto.
Ci appare chiaro quindi, che se non si riuscirà a correggere questo andamento, potrà verificarsi un repentino decadimento della qualità generale dei servizi sanitari forniti dal Servizio Sanitario Locale, considerando anche i prossimi tagli del personale (a 70 tra infermieri ed o.s.s. non sarà rinnovato il contratto di lavoro) e la già gravissima situazione delle lunghissime liste di attesa che non potrà che subire un ulteriore rallentamento. Chiediamo agli organi competenti della Regione Lazio ed alla Direzione Strategica della A.S.L. di Viterbo di provvedere con la massima solerzia a porre in essere misure correttive relativamente alle criticità da noi esposte e che in essere da ormai troppo tempo poiché questa cronica e sempre più grave insufficienza di personale costituisce la più importante condizione di rischio per la potenziale verificazione di episodi di errore sanitario ed eventi avversi.
Servirebbe subito procedere con le stabilizzazioni del personale attualmente contrattualizzato e costruire procedure finalizzate al reclutamento del personale o.s.s., medico ed infermieristico a tempo indeterminato; a tal proposito al Presidente della Regione Lazio e all’Assessore alla Sanità della Regione Lazio chiediamo delucidazioni in merito ad una procedura concorsuale pubblicata in Gazzetta Ufficiale (26/09/2019 B.U.R.L. – n. 78 – supplemento n. 1) dedicata al reclutamento di personale infermieristico per cui l’Azienda di Viterbo avrebbe avuto riservate 80 unità, e da cui la Regione ha incassato regolarmente i soldi per la tassa di partecipazione dalle migliaia di candidati che hanno presentato domanda.
Con la presente, la scrivente O.S. rivolge un accorato appello a tutte le altre sigle sindacali che rappresentano i lavoratori della A.S.L. di Viterbo a condividere questa nostra legittima ed oggettiva rimostranza al fine di tutelare la professionalità e la dignità dei lavoratori e contribuire di conseguenza a migliorare i servizi sanitari erogati alla comunità. Chiediamo la disponibilità al Prefetto di Viterbo a concordare un tavolo di concertazione con le sigle sindacali che rappresentano i lavoratori della A.S.L. di Viterbo e l’O.P.I. di Viterbo e la Direzione Strategica della Azienda Sanitaria Locale.
Auspichiamo un celere riscontro e ci rendiamo come sempre disponibili ad eventuali chiarimenti
La firma è del Segretario provinciale Alessandro Stella