Tra le novità presentate oggi a Roma agli Oscar Green dei giovani della Coldiretti, alla vigilia della Giornata mondiale della Terra, nel primo salone della creatività Made in Italy, c’è anche Op Latium con il suo direttore Francesco Bosio. L’organizzazione di filiera dei produttori olivicoli del Lazio, che ha sede a Palombara Sabina, è stata selezionata tra oltre mille aziende e arrivata in finale insieme ad altre 20 con un progetto che negli uliveti combatte i parassiti con le trappole computerizzate e un portale on line.
Unica azienda della regione Lazio ad aver conquistato la finale, gareggiando per la categoria Sostenibilità Transazione Ecologica, con i due progetti di innovazione: Moni.Oli.Tech – Monitoraggio Hi – Tech per la gestione sostenibile dell’ecosistema oliveto del Lazio e Val – Sare – Lotta ai cambiamenti climatici nella filiera olivicola attraverso la valorizzazione delle sanse e dei residui di potatura.
“Siamo davvero soddisfatti di questo importante risultato raggiunto da una nostra cooperativa arrivata in finale – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – questo dimostra quanto la nostra regione sia particolarmente attiva e che nel Lazio si può fare agricoltura innovativa. Ogni anno i nostri giovani riescono a distinguersi per la loro competenza e creatività”.
Un vero e proprio monitoraggio di ultima generazione, il progetto presentato da Op Latium, che fotografa insetti e parassiti dell’olivo in grado di abbattere il ricorso a prodotti fitosanitari. E poi biocombustibile da nocciolo, cippato da scarti di potatura per agroenergie, ammendanti da sansa, e nutrimento per impianti a biogas. Siamo nel distretto degli uliveti dell’antica Roma con l’Op Latium, che conta circa 13 mila soci di cui 9 mila in regione Lazio e 4 mila in Molise, per complessivi 16 mila ettari di uliveto.
I soci sono i custodi di una esperienza millenaria che guardano però anche al futuro con il portale agroambientale per la raccolta sistematica e costante di informazioni su lavorazione e meteorologia provenienti dal monitoraggio dei terreni e le App attraverso cui ogni olivicoltore può conoscere il momento, il luogo e la quantità esatta dell’intervento da compiere nel processo agricolo. Ma gli alberi sono anche ricoveri di fototrappole che immortalano mosche e insetti, ne profilano la popolazione e consentono di progettare l’antagonista che difende questo patrimonio. Alla premiazione per esporre i progetti innovativi, era presente il responsabile tecnico Arnaldo Peroni.