Domenica 24 aprile alle 11 si terrà a Lanuvio la cerimonia di riapertura della Torre Medievale a conclusione dei lavori di restauro. La Torre, che ospita il Museo del Castello di Civita Lavinia e il Carcere di Stendhal, è stata interessata da lavori di recupero conservativo del sito, finanziati con un contributo della Regione Lazio ex Legge 38/99 per la tutela e recupero degli insediamenti urbani storici, che consentiranno la fruizione della Torre come spazio museale.
Ripristino dell’agibilità e fruibilità delle scale di collegamento dei vari livelli;
Ripristino e reintegrazione della pavimentazione esterna del camminamento intermedio;
Messa in sicurezza della copertura;
Sostituzione degli infissi esistenti, fortemente degradati e nella maggior parte lesionati e non più utilizzabili con nuovi infissi in legno con doppio vetro con elevate prestazioni termiche;
Revisione del paramento murario esterno per garantire la messa in sicurezza di tutte le porzioni murarie.
Lanuvio nacque probabilmente come castrum già nel IX sec. d.C., con funzione di avvistamento e difesa dalle incursioni saracene. Il Castello fu costruito riutilizzando molto materiale di età romana, reperibile in situ, come i blocchi di peperino in opera quadrata pertinenti al terzo terrazzamento dell’antica Lanuvium, disposti irregolarmente su almeno tre dei cinque lati del castello.È solo nell’XI sec., tuttavia, che il borgo medievale di Civita Lavinia, grazie all’impulso dei monaci benedettini, conosce un notevole sviluppo, con la costruzione di quattro delle cinque torri, che ancor oggi si presentano nella loro quasi integrità, e di buona parte della cinta muraria, oggetto di un felice restauro negli anni Ottanta del secolo scorso.La Torre Medievale, la Torre Maschia della cinta muraria consiste in un massiccio corpo cilindrico con passeggiamento merlato esterno e rialzo sovrapposto di diametro inferiore. Detta torre di Porta Romana, con chiara funzione semaforica, presenta sul cilindro inferiore, riprodotto in marmo, lo stemma del pontefice Vittore III (1086-1087), a cui va probabilmente attribuita, secondo lo storico Alberto Galieti, la ricostituzione del paese.La Torre, fa parte della cinta muraria che venne eretta all’epoca dell’ “incastellamento”. Questa fase riguardò il territorio centromeridionale italiano (seconda metà del X sec. d.C.) sostanzialmente come opera difensiva contro le incursioni dei saraceni che imperversavano lungo le coste e nell’entroterra.Proprietà degli eredi Colonna di Palestrina fino al XV sec., passò nelle mani della famiglia Cesarini che dispose anche diversi interventi di restauro delle mura pericolanti, dei parapetti e delle merlature, danneggiate soprattutto dai vegetali che si erano radicati sulla struttura.Nel sec. XVII risulta adibito a carcere ed ospitò anche un cardinale nipote di papa PaoloIV nel 1559.Importanti lavori furono eseguiti a seguito del terremoto del 23 gennaio 1892, e dei bombardamenti dell’ultima guerra che causò gravi danni a tutto il paese.Il castello di Civita Lavinia fu oggetto di numerosi attacchi e incursioni nel corso dei secoli, tra i quali è degno di menzione quello del 1347 a opera dei Frangipane che distrussero la rocca, ricostruita pochi anni dopo secondo i canoni edilizi del XIV sec. La funzione difensiva del castello cessò nel 1564, anno in cui Giuliano Cesarini acquistò Civita Lavinia e Ardea.