Secondo appuntamento con la pittura di Fernando Massa, che dopo la personale di ottobre 2020 è tornato a esporre all’ex Motosi di Manziana con “Comunicazioni di Massa 2”, nei giorni 6-7-8 maggio scorsi. Un ritorno che conferma il grande impatto comunicativo con cui l’artista parla di sé e della sua visione del mondo. Un enorme cornice, l’area espositiva della riqualificata zona mineraria dell’ex Motosi, finemente ristrutturata a ridosso della Caldara, che nella complessità del periodo ha esaltato la semplicità delle forme e dei loro significati. Dopo una pandemia e con una guerra in corso, il messaggio dell’arte di Massa induce alle riflessioni profonde, passando attraverso linee essenziali e riportando l’uomo al centro di se stesso e del mondo. Con un sorriso bonario il maestro ha accolto le centinaia di visitatori con squisita immediatezza, chiedendo a ognuno quale fosse il quadro prediletto vicino al quale scattargli una foto. Titoli che denominano raffigurazioni dal potente valore simbolico: tra le decine esposte, ‘Dove?’, opera che rappresenta l’uomo nella sua continua ricerca del senso di esistere districandosi nei grovigli delle possibilità.
‘Sisifo’, con il mitologico significato della grande fatica di mettersi continuamente in discussione. E poi il suggestivo ‘Cuore di Pietra’ che incarna le infinite contraddizioni dell’uomo, che anche nelle pieghe della durezza custodisce la prerogativa della sensibilità. Tra i forni restaurati dove un tempo veniva estratto lo zolfo, erano esposte le opere concepite da Fernando Massa in questi ultimi due anni difficili; eppure, soffermandosi di fronte a ognuno di quei quadri, l’angoscia lasciava il posto a un senso di profonda quiete che riportava la gamma delle emozioni in un ordine perfetto. Riproponendogli la sua stessa provocazione ho chiesto all’artista di farsi scattare una foto di fronte all’opera a cui si sente più legato; dopo un garbato tentativo di sottrarsi alla richiesta, si è fatto ritrarre orgoglioso a fianco di ‘Lunatico’, una tela in cui la volubilità e la scontrosità possono passare attraverso gesti di grande generosità, che portano, talvolta, fino a donare se stessi. Le mille sfumature dell’anima dell’artista contagiano il visitatore attraverso una gamma di colori intensi e accesi, a volte in provocatorio contrasto tra loro, ma anche in sapienti sinergie cromatiche. Quando ho detto al pittore che avrei voluto scrivere un articolo sull’evento, con una timidezza quasi fanciullesca si è raccomandato: “Ludovica, scrivi poco”; proprio in questo è racchiuso il messaggio artistico di Fernando Massa. L’essenza, che, parafrasando de Saint-Exupery, in questo caso è visibile agli occhi, non necessariamente deve passare attraverso tante parole per imprimere un senso di perfezione che predispone in armonia con il mondo e con se stessi.