19 Novembre, 2024
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Lazio ai giovani nell’Europa del futuro, spazio anche agli under 35

Sono in arrivo 16,6 miliardi di euro dai fondi europei per la Regione Lazio: non solo un’occasione per fare un deciso passo in avanti, ma anche una grande sfida, con l’inaugurazione di una stagione di investimenti e crescita in un periodo storico difficoltoso come quello che stiamo vivendo.

Il 13 maggio, presso il Palazzo dei Congressi dell’Eur, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha presentato la nuova programmazione 2021-27: insieme a lui il Sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri; il Vicepresidente e Assessore alla Programmazione economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio della Regione Lazio Daniele Leodori; la Ministra per il Sud e la Coesione Territoriale Mara CarfagnaVincenzo Amendola, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega in materia di Politiche e Affari europei; Mariastella Gelmini, Ministra per gli Affari regionali e le Autonomie e Paolo Gentiloni, Commissario europeo per l’Economia.

Durante l’incontro si è parlato molto di giovani e degli interventi loro dedicati, nello spazio “Lazio ai giovani nell’Europa del futuro”: i fondi europei sono una grande occasione anche per gli under 35, che grazie a progetti già in essere come Porta Futuro, Torno Subito o Boost your ideas hanno trovato lavoro, coronato il loro sogno di aprire una start up o migliorato la loro formazione scolastica.

“Noi in questi anni abbiamo individuato il tema generazionale come prioritario. Vogliamo chiudere col passato che ha tagliato le opportunità ai giovani per restituirgliele come prevede la Costituzione, che non è un passatempo”, ha dichiarato in proposito il Presidente Zingaretti.

“La programmazione 21-27 ci offre la speranza per i giovani, perché hanno delle opportunità per crescere, studiare e lavorare tutte da cogliere. E saranno triplicate rispetto al passato. Vogliamo investire su giovani e innovazione”, queste invece le parole ha aggiunto il Vicepresidente Daniele Leodori.

Le aree di intervento individuate per l’investimento dei fondi europei sono otto: Le persone e i loro diritti fondamentali (salute, welfare, casa); Lavoro (occupazione, formazione professionale); Scuola, università e ricerca; Imprese (industria, turismo, agricoltura, internazionalizzazione, credito, startup, trasferimento tecnologico); Ambiente ed economia circolare (transizione energetica, aria, acqua, capitale naturale, rifiuti, bonifiche, dissesto idrogeologico);  Connessioni (strade, ferrovie, porti, trasporto pubblico, reti digitali); Comunità locali (aree urbane, metropolitane e rurali, piccoli comuni, borghi); Benessere sociale e individuale (cultura, sport).

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