Non stravolgeremo le menti con un sito internet aggiornato e più fruibile rispetto al passato, cercheremo solo di aiutare il navigatore della Rete, cercando di facilitare il compito nella ricerca delle notizie. Nasce con questo presupposto l’idea di rifare il look al portale che affianca il mensile (cartaceo) edito dall’associazione no profit “L’agone nuovo”.
Il punto di partenza è “mantenere intatto il rapporto con i lettori”, cercando il più possibile di focalizzare attenzioni sul territorio. Perché nell’era del “giornalismo 2.0” (ma forse già si potrebbe azzardare l’ipotesi del “3.0” o del “4.0”) diventa necessario restare una nicchia. Nessuna chiusura col resto del mondo, anzi. Ma ora che le testate blasonate hanno pensato bene di togliere il piede dal gas, chiudendo le redazioni locali e puntando su notizie roboanti, a “L’agone” spetta il compito di restare in zona, raccontando fatti, misfatti, dietro le quinte e quant’altro senza bisogno di “veline” o dietrologie d’ogni tipo.
Ecco, mentre scrivo queste righe, i media puntano interessi e obiettivi su guerra, era post-pandemica, peste suina e pericolosità dei monopattini, quasi tralasciando le altre notizie. Quelle del territorio, appunto. Perché sul territorio i “grandi” ci sbarcano con le truppe cammellate solo quando c’è la tragedia. Per noi, territoriali, è invece utile raccontare anche fatti e fatterelli di un territorio che in una maniera o nell’altra include oltre centomila residenti. E a questi, oltre che informazioni su guerra e covid, beghe politiche e “grandi fratelli”, interessa pure sapere se c’è una buca sul manto stradale della Braccianese Claudia o se nel fine settimana sarà tolta l’acqua per interventi sulle tubature. Spesso, volando bassi, si riesce a stare in contatto con la realtà.
Massimiliano Morelli