21 Dicembre, 2024
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Acqua Claudia, l’archeologo Paolo Lorizzo e la storia del parco

«Il Parco nasce nel 2017 mediante una convenzione con il Ministero dei Beni Culturali. Il fiore all’occhiello è la villa romana risalente al periodo compreso tra il 30 e 40 a.C. (tra la fine della tarda età repubblicana a -quasi- l’inizio dell’età imperiale) impostata su un’esedra ad arco scandita da nicchie e semicolonne con, ai due margini, due ninfei (uno soltanto dei quali visibile poiché l’altro, insieme alla metà destra dell’esedra, è ancora sottoterra) formanti una quinta scenografica. La parte residenziale vera e propria è posizionata sopra la collina (il pianoro) dove sulla destra c’è la “pars dominica” ovvero la residenza del “dominus” (residenza del padrone di casa) completamente da scavare in cui, al centro, era previsto un peristilio (cortile circondato da colonne) che faceva da divisorio tra la residenza e la fattoria (“pars massaricia”) in quest’ultima erano presenti gli alloggi per la servitù -che in parte sono stati scavati- le stalle, i granai, i magazzini e altri ambienti per lo stoccaggio e la lavorazione delle derrate (prodotti agricoli destinati all’alimentazione). La fattoria aveva due tipi di magazzino: il luogo dove venivano immagazzinate la maggior parte di prodotti derivanti dalle materie prime dei campi circostanti quali le olive per l’olio, il grano per la farina e l’uva per il vino e un settore più decentrato rispetto alla villa, riservato al padrone di casa, con una cantina, un fienile e una stalla collegato probabilmente da due diverticoli stradali.
La villa possiede anche una cisterna circolare, un ninfeo posto ad angolo della strada, una grotta della profondità di circa 60 metri e il mitreo di carattere privato fino ad oggi rinvenuto. Il complesso è attribuito a Lucio Cornelio Balbo, un personaggio di origini gaditane (di Cadice, in Spagna) che viene a Roma con le truppe di Giulio Cesare e che poi si allea con Pompeo Magno e, si immagina che alla fine della sua vita politica a Roma, si ritiri a vita privata alla Villa dell’Acqua Claudia che aveva cominciato a costruire già negli anni precedenti.
Nel Parco troviamo anche due fontane monumentali, una detta “dei leoni”, l’altra circolare, “delle quattro panchine”, un bosco di bambù, un querceto, un bosco di platani e un fontanile/abbeveratoio per cavalli della metà dell’800».
Marzia Onorato

 

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