Riceviamo e pubblichiamo – A Ladispoli i marciapiedi assomigliano sempre più a dei reperti archeologici, pieni come sono di buche, avvallamenti, screpolature che li rendono inaccessibili ai cittadini con diversa abilità in sedia a rotelle, ai non vedenti e ipovedenti, ma anche pericolosi per tutto il resto della cittadinanza.
Il sindaco Grando e soci sono troppo impegnati a vantarsi per aver asfaltato, a pochi giorni dal voto, qualche via del centro e potato maldestramente qualche albero in fiore su Viale Italia per accorgersi dell’abbandono in cui versano tutti gli altri quartieri di Ladispoli. Basta fare una passeggiata lungo le strade, i marciapiedi e le aree verdi ad appena pochi metri da Viale Italia per vedere con i propri occhi la verità che si cela dietro gli annunci: degrado, incuria e sporcizia.
Di seguito una carrellata di foto inviate dai cittadini per segnalare marciapiedi impraticabili sui quali da anni non viene eseguita alcuna manutenzione sia in luoghi centrali – come via Bari, via Napoli, via Torino, via del Mare, via Gaeta – sia nelle zone più decentrate – come Via Claudia al Caere Vetus, Viale Mediterraneo al Cerreto, via dei Tulipani e via dei Fiordalisi al Campo Sportivo, via Canova a Palo laziale dove da quattro anni i residenti si sono arresi a sfalciare le erbacce in autonomia. Non si salvano via Pescara né tantomeno via Castellammare di Stabia, strada attraversata ogni giorno da centinaia di bambini, ragazzi e famiglie che si recano a scuola alla Corrado Melone, al Pertini o al Di Vittorio.
L’incuria non risparmia i pochi spazi verdi sopravvissuti alla cementificazione – come l’area verde di Piazza Odescalchi e il parco giochi di Via Nuovo Messico al Miami – né le aree per cani, come quella di Piazza de Michelis, letteralmente ricoperta di rifiuti ormai da mesi nel disinteresse dell’amministrazione. Recinzioni crollate ed erba incolta anche nelle adiacenze del Centro Arte e Cultura. E l’elenco di luoghi, vie e piazze potrebbe continuare a lungo: i più abbandonati quelli meno visibili e più lontani dal centro.
Ciò nonostante l’amministrazione uscente continua a spacciare per qualcosa di straordinario una manutenzione ordinaria non soltanto tardiva, ma carente, incompleta e approssimativa, sulla quale andrebbe fatta una seria analisi che metta in rapporto i fondi pubblici utilizzati con i risultati ottenuti.
A partire dai lavori relativi al Ponte Abebe Bikila, tenuto chiuso per anni in piena pandemia, per poi dare un’inutile rinfrescata pre-elettorale alle tavole, a spese della collettività, spacciandola per un vero intervento manutentivo o di messa in sicurezza della struttura, la cui parte sottostante versa ancora in condizioni pietose.
Ladispoli ha bisogno di un grande piano di rifacimento e di manutenzione costante dei marciapiedi che prenda in considerazione tutti i quartieri.