16 Luglio, 2024
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Il 17 giugno nasce la rete del coordinamento associativo del Distretto Roma 4.3

Riceviamo e pubblichiamo – Nei locali dell’ex Motosi di Manziana il 17 giugno alle 16,30 si terrà l’Assemblea generale delle associazioni di volontariato ed enti del Terzo Settore del Distretto Roma 4.3, comprendente i 5 comuni del Lago di Bracciano (Bracciano, Manziana, Canale Monterano, Anguillara Sabazia).

L’assemblea sarà aperta a tutte le associazioni del territorio: le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale, associazioni sociali regionali, le cooperative, le imprese sociali, le fondazioni, gli istituti di patronato e di assistenza sociale, gli enti ausiliari, gli enti riconosciuti delle confessioni religiose, gli altri soggetti privati non a scopo di lucro che fanno servizio alla persona, ma anche a quelle aperte al mondo della cultura, sport  e attività socializzanti.

Il modello di welfare italiano oggi è caratterizzato da un insieme di servizi di tutela dei soggetti più deboli, sempre più spesso erogati in collaborazione attiva con il Terzo settore, che in attuazione del principio costituzionale di sussidiarietà (L. 328/2000), diviene erogatore di servizi sulla base dell’individuazione delle priorità riscontrate prevalentemente dal soggetto pubblico.

Le condizioni di aggravio delle fasce più vulnerabili della popolazione, derivanti dal perdurare della crisi economica, aggravate oggi dalla pandemia, con conseguente aumento della povertà hanno, però, portato gli ultimi tempi a riconsiderare suddetto modello organizzativo, partendo dall’esigenza di disporre di una visione organica e conoscitiva del sistema di pianificazione ed erogazione dei servizi. La costruzione della RETE consentirà di dare avvio ad un nuovo sistema di welfare, capace di rispondere ai cambiamenti della società, individuando gli interventi di successo e gli elementi caratterizzanti, su cui basare nuovi indirizzi di programmazione.

Per soddisfare aspettative così complesse, la normativa auspica che il Terzo settore, vivendo a contatto con il territorio, interpretandone i bisogni e divenendone portatore presso le istituzioni, partecipi alle fasi di individuazione delle priorità e di pianificazione degli interventi, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Questa stretta collaborazione tra soggetto pubblico e privato ha visto un importante riconoscimento nel sistema normativo del settore nazionale e regionale. A partire dalla Legge quadro 8 novembre 2000 n. 328 sul sistema integrato dei servizi sociali, passando per il Decreto attuativo D.P.C.M. 30 marzo 2001 – Atto di indirizzo e coordinamento sui sistemi di affidamento dei servizi alla persona ai sensi dell’art. 5 della L. 8 novembre 2000, n. 328, e approdando alla L.R. 10 agosto 2016, n. 11 “Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali della Regione Lazio”.

In realtà le amministrazioni pubbliche, nell’esercizio delle proprie funzioni di programmazione e organizzazione a livello territoriale dei servizi, hanno bisogno del coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore. Ma mentre le singole associazioni e organizzazioni di primo livello sono coinvolte nei Piani Sociali di Zona in percorsi partecipativi e informativi tramite tavoli tematici, alle Reti associative di secondo livello del terzo settore è demandato il coinvolgimento sostanziale attraverso forme di co-programmazione e co-progettazione e accreditamento, nel rispetto dei principi della legge 7 agosto 1990, n. 241.

L’obiettivo è quindi quello di costituire una rete di secondo livello denominata “Coordinamento delle associazioni di volontariato del Distretto Lago” suddivisa in 4 aree di competenza:

  • area minori – famiglie,
  • area adulti – anziani – inclusione sociale e politiche di genere,
  • area disabilita’ e percorsi abilitativi;
  • area attivita’ socializzanti rivolte alla collettivita’ (sport e cultura).

Il Coordinamento che nascerà il giorno 17 discuterà un Regolamento, frutto di mesi di concertazione, che ne descrive la struttura organizzativa e le modalità operative. Le associazioni che condivideranno lo spirito del Coordinamento e ne approveranno il Regolamento potranno partecipare alla elezione delle figure organizzative previste, ed eventualmente proporsi come candidati.

L’ esperienza del Coordinamento nel nostro territorio non è nuova, già nel 2017 tale rete ha costituito un ambito di confronto, collaborazione e progettualità condivisa, in un clima di amicizia e cordialità. Lo scambio di informazioni, il lavoro comune all’interno delle aree, la conoscenza reciproca, la possibilità di fare progetti comuni o organizzare seminari informativi e occasioni di confronto, sono stati tutti elementi di valore che hanno reso più incisivi scopi e missioni delle singole associazioni. Molte collaborazioni e progetti sono nati proprio in questi anni tra le associazioni del Coordinamento, a dimostrazione che la collaborazione abbatte le barriere.  Ci si augura che l’ampliamento della rete, la condivisione di idee e soprattutto di risorse costituisca un nuovo e più vitale modello di welfare.

Il Comitato promotore

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