“Aver fatto l’assistente sociale nella mia vita precedente, mi ha aiutato ad esercitare la dimensione dell’ascolto insegnandomi a esserci per l’altro”; ascoltare ed esserci è la cifra di Don Piero sempre discretamente presente per tutti, pur nel giusto rispetto del suo ruolo, pronto ad accogliere le più svariate proposte e a sostenere le necessità di ciascuno; sempre dai toni pacati, ma incisive e capaci di entrare nei cuori dei fedeli le parole dispensate nelle sue omelie. “Il mio percorso in questa comunità si concluderà là dove tutto è iniziato, più di dieci anni fa, nel Duomo di Bracciano, con la celebrazione di una Messa, che sarà di Ringraziamento, perché posso e possiamo ritenerci fortunati per il lungo e intenso periodo trascorso insieme, lascio oggi una bella comunità, che dovrà dimostrare di saper continuare a camminare come ha fatto fino ad oggi, senza quel sacerdote che l’ha solo accompagna fin qui”. Originario di Anguillara Sabazia, Don Piero Rongoni, si insediò il 13 ottobre 2011 a Bracciano succedendo a Monsignor Nicola Fiorentini: “Ero sacerdote da soli tre anni, quando il vescovo mi comunicò che sarei diventato parroco di Bracciano, accettai con un sorriso, ma confesso ebbi dei timori, pensando alla complessità di questa cittadina, sempre in evoluzione. Sono stati molto importanti la presenza ed il supporto iniziale di Don Nicola, abbiamo conciliato il suo tradizionalismo con la mia voglia di rinnovamento”. Sono tante le realtà di Bracciano con cui Don Piero si è costantemente relazionato: “Essere sacerdote non è solo celebrare messe, ma anche rapportarsi con gli altri e mettere in comunicazione le specificità di ognuno in uno spirito di collaborazione al servizio delle necessità di ciascuno”.
Il Comune, le scuole, i Rioni, ma anche, l’Azione Cattolica, il Catechismo, i Catecumenali e ancora il Banco Alimentare, la Caritas, il Volontariato Vincenziano, gli scout, l’Unitalsi, lo stesso L’Agone, solo alcuni dei gruppi, con i quali Don Piero si è costantemente rapportato con la sua capacità di mediazione e decisionale; ha dato un forte contributo alla realizzazione del progetto “Insieme si può”, volto all’integrazione dei diversamente abili. Su cosa resti di questi anni a Bracciano ci dice che: “E’ stato un percorso di crescita reciproco, in una comunità che si è lasciata amare e che mi ha aiutato a crescere, facendo essa stessa tesoro delle mie iniziative Mi sono sentito voluto bene ed a mia volta ho voluto bene a tutti, nel tragitto da casa alla chiesa, che volutamente percorrevo a piedi, mi piaceva essere fermato dalle persone e raccoglierne pensieri, parole, fatiche o sorrisi”. Chiediamo non al sacerdote ma all’uomo come sarà questo distacco: “Umanamente non nascondo del dispiacere e un momento di tristezza, ma c’è bisogno di cambiamento per noi sacerdoti e per le stesse comunità che il Vescovo ci chiama a guidare. Per entrambi sarà un momento di rinnovamento e di nuove energie, sempre sostenuti da quella costante preghiera, che deve animare il nostro servizio, ispirato dallo Spirito e dal Signore. A Trevignano mi attende un nuovo percorso e ricostruire uno spirito di comunità. Mi è stato affidato anche il ruolo di Vicario Foraneo, per il quale manterrò rapporti di vicinanza con Bracciano e i paesi limitrofi. Lascio Bracciano a un nuovo parroco di tutto rispetto, Don Francisco De Macedos, attualmente a Le Rughe e che entrerà in questa parrocchia sabato 2 luglio”. Nell’affidare ai pensieri ed alle preghiere di Don Piero le necessità dei fedeli di Bracciano, L’Agone e il suo presidente Giovanni Furgiuele, porgono a lui gli auguri per il nuovo incarico e il nuovo percorso di vita che lo attende, ringraziandolo per quanto donato in questi anni.
Cinzia Orlandi