25 Novembre, 2024
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C’era una volta “Gerolamo da Monterano”

Mercoledì 6 e giovedì 7 luglio alle 21 nell’anfiteatro di Canale Monterano con ingresso libero c’è Gerolamo da Monterano. Historia delle immemorabili gesta e dei maneschi sortilegi dell’avo della sterposa stirpe, di Fulvia Minetti, regia di Marina Garroni.

Un viaggio mitico fra archetipi cosmogonici, una vivace e immaginifica opera teatrale di strada in linguaggio brancaleonesco: l’epica gestazione della stirpe progenitrice della Città d’Arte Canale Monterano di Roma.

In epoca medievale, il curioso Ermete-Albedo trova un “pedescritto” del suo avo, Gerolamo da Monterano, privo di mani, perdute in battaglia contro i saraceni. Le mozzate mani, pur prive della mente, s’aggirano sospese e inquiete anche dopo la morte di Gerolamo. Ermete-Albedo intraprende un viaggio per scoprire la storia e la sorte dell’avo, interrogando fra i finti e simbolici personaggi: “bisavole filatrici, cantori tamburi, folli danzanti, storpi signati da Dio, tempi saturnali, sonni innocenti di putti, quattro elementi, la strega Canale filo della storia, il fico millenario per melillo grembo di morte, rapace e strisciante Coincidentia oppositorum l’enigmatica, Fiamme animate tanti e tutti germani, Cauda pavonis, l’aureo ovo di chiarezza sfavillante, Silva Manturna, tempo serpente Uroboro dell’ansa di fiume Mignone”.

Come Gerolamo, l’uomo odierno scinde le mani dalla mente, i sensi dalla ragione: rinnega il grembo di Madre Natura mal intento negli artifici della scienza. L’uomo dell’oggi conosce il caos mortifero, la nigredo dello smembramento, il solversi sparso di parti rimosse e smarrite. L’opera invita oltre la morte, alla sintesi degli opposti, all’individuazione a compimento della Grande Opera. L’apparenza duale e mendace solo l’amore rifonde all’unità.

 

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