#LiberailFuturoFestival, in programma a Roma fino a domenica 3 luglio in vari luoghi della città, ha organizzato un incontro con Ciro De Caro nel Centro Giovani Zalib di Trastevere. Il regista e sceneggiatore, reduce dal suo recente successo con Giulia, film diventato un caso alla Mostra di Venezia 2021 e vincitore del premio collettivo ai Nastri d’Argento come il film più indipendente e low budget della selezione 2021-22, si è confrontato con il moderatore Sergio Sozzo sulla genesi dei film indipendenti e su quelli che sono gli elementi fondamentali per un buon film e una buona sceneggiatura. Per Ciro De Caro il segreto per ispirare le generazioni più giovani è: «non stare tanto a pensare progettualmente, schematicamente a delle regole per cercare di piacere a qualcuno, ma raccontare con sincerità, semplicità e onestà personaggi e situazioni che si conoscono, in questo modo le persone si possono riconoscere, soprattutto i giovani, e in qualche modo essere ispirati».
Il Festival è la tappa conclusiva dell’intera esperienza maturata sul territorio della città di Roma dal progetto per il contrasto della povertà educativa minorile #LiberailFuturo che, negli ultimi quattro anni, ha organizzato e realizzato interventi pluridisciplinari nelle scuole e nei centri di aggregazione giovanile con attività di monitoraggio, formazione e sport.
L’attore Beniamino Marcone, di Arciragazzi Comitato di Roma, ha parlato del progetto #Liberailfuturo e dei progetti realizzati negli ultimi anni che hanno: «allargato il nostro network educativo portando delle ottime pratiche educative all’interno dei territori romani, periferici e non solo. Si tratta di un progetto di contrasto alla povertà educativa, che è uno dei punti fondamentali di Arciragazzi Roma che si occupa di diritti d’infanzia dal 1981».
Fra i numerosi eventi del Festival, gli incontri con i protagonisti delle grandi storie non sono finiti. Giovedì 30 giugno, alle ore 18:30, sempre allo Zalib di Trastevere, ci sarà l’incontro con Francesco Bruni, sceneggiatore per Paolo Virzì, Mimmo Calopresti, e per il Montalbano della tv, regista di film come Scialla! e Cosa sarà, che ripercorrerà la maniera in cui le sue storie hanno raccontato i giovani, da Ovosodo a Tutto quello che vuoi.