L’Associazione Scuola Orchestra di Anguillara Sabazia, a conclusione dell’Anno Sociale e Accademico 2021-2022, propone uno spunto di riflessione sull’influenza della musica nelle nostre vite. Alla luce dell’esperienza indotta da due anni di pandemia, in cui la possibilità di incontro è stata limitata o assente, si è reso ancora più evidente il rilievo che la musica assume nella vita di chi la pratica attivamente, per professione o per diletto.
La riflessione scaturisce dalla gioia ritrovata durante la XXIII^ Rassegna dei Concerti di Primavera e di “Musica nei giardini”, potendo nuovamente fare musica insieme da condividere con la comunità di Anguillara e del territorio.
La riflessione è confortata dalla lettura di recenti articoli che riportano importanti studi scientifici sull’argomento.
La musica non ha età: ne abbiamo bisogno e possiamo esercitarla per tutto l’arco della vita.
Il bambino percepisce suoni e melodie quando è ancora nell’utero materno. Il ritmo del battito cardiaco della mamma lo introdurrà nel mondo della musica ed è proprio attraverso il senso dell’udito che inizierà il contatto con il mondo esterno. Numerosi studi hanno dimostrato che la musica è un potente stimolo alla crescita del bambino e allo sviluppo delle sue emozioni, sin dalla vita fetale.
Nei bambini la musica è in grado di potenziare l’apprendimento delle capacità matematiche, coordinativo-spaziali e di contribuire allo sviluppo del linguaggio.
“Imparare giocando” con la propedeutica musicale, già dai 3 anni, permette ai bambini di entrare in contatto con la musica tramite il proprio corpo, familiarizzando con il suono e con il ritmo, imparando ad ascoltare e a reagire allo stimolo sonoro, ad individuare i parametri del suono-timbro, altezza, intensità, a cogliere i cambiamenti di velocità e di durata e a prendere conoscenza della frase musicale. Anche il canto ha un ruolo importante: le filastrocche e le canzoncine infantili tradizionali sono spesso un patrimonio vocale e gestuale e i bambini, giocando con la voce, cantando e mimando, si avvicinano a ritmi, melodie e forme musicali, che potranno approfondire successivamente attraverso l’apprendimento di uno strumento o del canto, di cui la voce è strumento.
Studiare uno strumento o il canto, assecondando le inclinazioni individuali, permette al bambino/a di esprimere se stesso/a e di sviluppare una propria identità. La partecipazione a gruppi musicali può diventare un mezzo di socializzazione e insegnare il rispetto verso gli altri poiché in un’orchestra, piccola o grande che sia, ognuno è importante e nessuno può prevaricare. Nell’orchestra si insegnano le regole della convivenza civile, basate sul rispetto e l’ascolto dell’altro, contribuendo ad incrementare capacità comunicative e autostima. Guardare bambini e bambine, ragazze e ragazzi suonare o cantare insieme durante i laboratori o durante le prove di un concerto è un’immagine di vera ricchezza: si scambiano le parti e si consultano, provano gli strumenti e provano se stessi, ascoltano le proprie note insieme a quelle degli altri ed imparano ad accordare gli strumenti tra di loro, in un esercizio di confronto e di riconoscimento reciproco spontaneo e divertente.
valido contributo per promuovere un sano invecchiamento anche per i non musicisti. Alcuni scienziati hanno dimostrato che suonare frequentemente uno strumento riduce il rischio di sviluppare demenza e questo vale anche per le persone che hanno imparato a suonare uno strumento in età avanzata: anche dopo solo sei mesi
di allenamento strumentale si è evidenziato un miglioramento della memoria verbale e visiva.
Imparare a suonare o cantare anche nella vita adulta, determina un miglioramento del funzionamento esecutivo, della memoria di lavoro e un aumento della qualità della vita. Inoltre vi è evidenza scientifica che l’apprendimento di una nuova abilità (ad esempio la musica o la danza) può portare a cambiamenti strutturali nel cervello dell’adulto, riducendo l’impoverimento neuronale che avviene con il passare degli anni.
Nella curva gaussiana della vita, la musica ci permette di crescere meglio da piccoli, ci aiuta ad avere una migliore qualità di vita da adulti e di rallentare il processo di invecchiamento. Se poi condividiamo l’esperienza musicale con gli altri, come in un’orchestra, in un gruppo d’insieme o in un coro, possiamo sperimentare la bellezza di essere protagonisti, armonizzandoci con gli altri.
Consiglio direttivo dell’Associazione Scuola Orchestra, con il contributo scientifico di Giuseppe Zampino, Pediatra presso Fondazione Policlinico Gemelli, docente Università Cattolica del S. Cuore