23 Dicembre, 2024
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Inail, aumentati gli infortuni, le denunce di malattia professionale e le morti sul lavoro

Al netto dei casi Covid di origine professionale, nel 2021 sono aumentati del 20%, rispetto all’anno precedente, gli infortuni tradizionali denunciati, del 22,8% le denunce di malattia professionale e del 10% circa quelle di esito mortale per lavoro. Questi sono solo alcuni dei dati che il presidente INAIL Franco Bettoni ha diffuso durante la presentazione della Relazione annuale INAIL che si è svolta lo scorso 25 luglio a Palazzo Montecitorio. Dati significativi che impongono una riflessione profonda sul fenomeno infortunistico in Italia, ancora troppo drammatico se si considera la normativa presente e l’attività di prevenzione avviata da oltre un decennio con il D.Lgs. 81/2008. Ed è questo l’obiettivo che si pone il Safety Expo (Bergamo Fiera, 21 e 22 settembre 2022), l’evento di riferimento in Italia per la sicurezza nei luoghi di lavoro e per la prevenzione incendi con tavole rotonde, convegni, corsi di formazione, spettacoli e un’ampia offerta di servizi, prodotti e novità tecnologiche.

Espresso in valori assoluti il bilancio dello scorso anno registra più di 564.000 infortuni denunciati, 349.643 infortuni riconosciuti sul lavoro, di cui 301.358 in occasione di lavoro e il restante in itinere, più di 55.000 denunce di patologie lavoro-correlate, 1.361 denunce di infortunio mortale e 685 infortuni mortali accertati sul lavoro, di cui 298 avvenuti “fuori dall’azienda” (57 casi ancora in istruttoria).

«In una società in continua trasformazione – ha dichiarato Bettoni – c’è bisogno di una formazione di qualità per tutti gli attori coinvolti, affinché il pilastro della sicurezza dei lavoratori rimanga sempre ben ancorato, pur adeguandosi ai cambiamenti del mondo del lavoro».

Lo ribadisce anche Stefano Massera, direttore tecnico di EPC – Informa, la realtà editoriale e di formazione che promuove e organizza il Safety Expo: «Non più di 30 anni fa l’idea che il rischio di infortunio su una grande opera fosse “parte del gioco” era ancora radicata, mentre ora nessuno è disposto ad accettare la possibilità di una tragedia evitabile. E infatti, se è vero che il fenomeno è vistosamente calato negli ultimi trent’anni, il risultato non può essere ancora ritenuto soddisfacente, se si considera che non sono diminuiti proporzionalmente gli indici di frequenza».

«L’opera di formazione e di comunicazione in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro – aggiunge Massera – deve essere ancora più capillare e incisiva, deve penetrare, a tutti i livelli, tra le maglie del sistema lavoro nel suo insieme per semplificare la gestione a favore dei piccoli imprenditori e per superare difetti strutturali come burocrazia, gare di appalto troppo al ribasso, subappalti, estrema parcellizzazione del tessuto produttivo…».

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